"La domanda per i limoni biologici all'estero è rilevante", afferma Sergio Mazzara, socio amministratore della Campisi Italia, "e infatti cresciamo di anno in anno in volume e valore". In Italia, spiega, il mercato del biologico è ancora una prerogativa dei negozi specializzati e per questo non si sviluppa come nel nord Europa. "Al contrario, all'estero da anni la GDO ha puntato sul limone biologico - continua Mazzara - con una presenza massiccia in tutti i punti vendita, relegando il convenzionale in aree marginali". Di conseguenza, l'azienda vende i suoi prodotti soprattutto sui mercati esteri, poiché in Sicilia il biologico fatica a imporsi nella grande distribuzione a causa di un diffuso scetticismo tra i consumatori.
Mazzara chiarisce che all'estero l'offerta al consumatore è semplificata per evitare confusione: vengono proposte principalmente tre tipologie di limone, di cui due biologiche (sfuso e in rete) e una convenzionale come primo prezzo. In Italia, invece, l'abbondanza di referenze, come le diverse IGP (Costa d'Amalfi, Interdonato Messina, Femminello del Gargano), crea una notevole complessità a scaffale.
© Campisi ItaliaMarco Mazzara, Felice Mazzare e Sergio Mazzara.
Nonostante la ricchezza varietale italiana, i prezzi negli ultimi tre anni hanno toccato i minimi storici. Questo calo è attribuibile anche a un'eccessiva offerta di agrumi dalla Spagna, primo produttore mondiale, che ha realizzato grandi investimenti in varietà molto produttive, sebbene con caratteristiche aromatiche meno marcate.
© Campisi Italia Sul fronte della produzione, l'azienda affronta sfide crescenti legate ai cambiamenti climatici e a una forte carenza di manodopera.
"Un esempio concreto - dice Sergio Mazzara - è la grandinata di metà agosto nella zona di Avola (SR), che ha distrutto in pochi minuti l'intera produzione di diverse aziende. Per contrastare questi fenomeni, abbiamo coperto 80 ettari di limoneti con reti antigrandine, una pratica già diffusa nella melicoltura trentina".
L'azienda Campisi Italia, attiva da quattro generazioni - e oggi condotta dai nipoti del fondatore, Sergio e Marco Mazzara - ha puntato da tempo sulla specializzazione nel limone di Siracusa. Le pratiche agronomiche consolidate e la conversione al biologico contribuiscono a rafforzare le piante, che in fase di maturità possono produrre fino a 140-150 kg di frutti ciascuna.
"Per diversificare nel segmento del trasformato – fiore all'occhiello della nostra produzione – otteniamo da oltre 200 ettari coltivati limoni destinati alla produzione di un succo di limone pregiato, che abbiamo denominato Polenghi Spinagallo. Questo prodotto nasce grazie a un accordo di filiera certificato, avviato tre anni fa con il Gruppo Polenghi (vedi articolo correlato). Si tratta di un succo di alta gamma, ottenuto dalla lavorazione di limoni biologici della varietà Femminello, coltivati a Siracusa all'interno del nostro fondo Spinagallo di proprietà Campisi Italia. Questa tenuta esprime la massima qualità in termini di succo, estratto con l'utilizzo di birillatrici, che permettono di ottenere un prodotto eccellente, pur a fronte di rese molto basse".
© Campisi Italia
Campisi Italia commercializza circa 25.000 tonnellate all'anno di limoni biologici. Il 70% è destinato al mercato del fresco, di cui circa l'80% viene esportato verso la GDO estera e il restante 20% serve alcune catene italiane.
© Campisi Italia
Il 30% della produzione è invece destinato all'industria di trasformazione per la produzione di succhi per bevande e di oli essenziali, apprezzati dalle più importanti case profumiere mondiali.
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