La campagna delle arance Valencia italiane si è conclusa, come di consueto, nel mese di giugno. "È stata una stagione positiva – racconta Giuseppe Galluccio, fondatore e responsabile commerciale del Gruppo La California (GLC), operante all'interno del Centro agroalimentare di Napoli-CAAN e sul territorio italiano, oltre che su quello spagnolo – Di norma, non abbiamo grandi volumi di stoccaggio come la Spagna e questo ci ha permesso di accompagnare la chiusura con vendite regolari e prezzi soddisfacenti".
Il mercato ha risposto bene, ma il quadro complessivo si è complicato con la presenza prolungata delle arance egiziane di importazione, che hanno occupato spazio ben oltre il previsto. "Pensavamo che le quotazioni potessero crescere ancora – spiega Galluccio – invece a giugno le vendite hanno subito un calo e i prezzi si sono fermati intorno a 1 euro/kg. Alla fine però gli stock sono stati assorbiti, lasciando spazio alle forniture sudafricane, che almeno in Italia hanno trovato un mercato relativamente libero".
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L'Egitto rafforza le proprie posizioni
Secondo Galluccio, l'Egitto è ormai un attore destinato a incidere in modo strutturale sugli equilibri mondiali degli agrumi. "I produttori egiziani stanno conquistando fette di mercato nei vari emisferi. La loro capacità di mantenere stock consistenti e distribuirli in più continenti pesa sia sul Sudafrica sia sul Sud America".
L'impatto è stato evidente: il Sudafrica, partito con aspettative più alte, ha visto i prezzi delle arance scendere da 1 a 0,70 €/kg nel giro di poche settimane, tra fine luglio e agosto. "Chi non è riuscito a collocare subito le arance primizie sudafricane ha dovuto abbassare i listini per non accumulare giacenze – spiega Galluccio – Oggi il mercato resta appesantito e l'incognita riguarda le varietà tardive, come Navel Late o Valencia: se queste pedane, destinate normalmente agli Stati Uniti, venissero dirottate in Europa, il rischio è un ulteriore calo proprio a ridosso della partenza delle campagne dell'emisfero nord".
La prospettiva di ottobre: Mediterraneo vs emisfero sud
Il nodo cruciale sarà l'avvicinarsi di ottobre, quando le prime arance di Spagna, Italia e Grecia si troveranno a competere con le ultime forniture dall'emisfero sud. "Se le due campagne si sovrapponessero – avverte Galluccio – potremmo assistere a uno scenario simile a quello dello scorso anno, con un mercato ingolfato e prezzi sotto pressione. Per questo l'obiettivo è smaltire quanto più prodotto possibile entro fine ottobre".
Un aiuto potrebbe arrivare dai consumatori italiani ed europei, tradizionalmente più inclini a preferire il prodotto nazionale una volta disponibile. "Siamo molto nazionalisti – sottolinea Galluccio – Quando entrano in scena le arance italiane e spagnole, i clienti tendono a spostarsi subito sul prodotto europeo. È un cambio fisiologico che ogni anno si conferma".
Focus sulle arance italiane: bionde e rosse
Guardando alla nuova stagione, i prezzi di partenza per le arance bionde primizie (Navel) sono attesi sostenuti, a conferma del fatto che oggi un mercato a basso prezzo è quasi impossibile da immaginare. "La campagna delle arance bionde dovrebbe presentare quantitativi in linea con lo scorso anno – prevede Galluccio – mentre per le arance rosse, in particolare il Tarocco, si prevede un calo del 20-30% della produzione. Tutti dati che ancora vanno però confermati".
La qualità, tuttavia, non dovrebbe risentirne. La crisi idrica che aveva penalizzato gli anni passati è stata superata e le piante mostrano una vegetazione regolare e sana, soprattutto in Sicilia. "La qualità promette molto bene e questo potrà bilanciare in parte la riduzione dei volumi", commenta Galluccio.
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Strategia e diversificazione del GLC
Oltre agli agrumi, il GLC sta lavorando su un paniere sempre più diversificato, con particolare attenzione a melagrane e meloni. Una partnership strategica con un importante gruppo brasiliano garantirà forniture di meloni da dicembre a maggio, assicurando continuità al mercato europeo.
"Negli ultimi cinque mesi – sottolinea Galluccio – ci siamo allenati a gestire un mercato sempre più veloce e instabile. Le difficoltà creano opportunità e noi puntiamo a coglierle, mettendo sempre al centro la relazione con i fornitori. Sono loro a darci la forza per servire al meglio i clienti".
"Noi come il Napoli Calcio"
Il percorso del Gruppo La California, realtà nata e cresciuta nel Sud Italia, ha secondo Galluccio molte similitudini con quello del Napoli calcistico, campione d'Italia. "Come il Napoli ha spezzato l'egemonia del Nord nel calcio, anche noi abbiamo dato centralità a un'azienda del Sud, in un mercato storicamente dominato da player del Nord. È un orgoglio che ci motiva a crescere e a guardare avanti con entusiasmo".
Il richiamo calcistico non è casuale: "Il campionato si vince nel rush finale, proprio come la campagna ortofrutticola – aggiunge Galluccio – Conta arrivare preparati e mantenere lucidità fino all'ultimo, perché sono gli ultimi mesi a determinare il risultato complessivo".
Road to Madrid
Sul fronte fieristico, il GLC quest'anno non avrà un proprio stand a Fruit Attraction di Madrid, ma sarà presente come visitatore, appoggiandosi a un partner spagnolo. "È una scelta strategica – spiega Galluccio – che ci permette comunque di mantenere visibilità internazionale, pur evitando l'impegno diretto dello stand".
Il morale, comunque, è alto. "Arriviamo a Madrid con una crescita del 10% rispetto al 2023 e di circa il 30% sul 2024. Numeri che confermano che il lavoro svolto sta dando risultati concreti".
L'azienda punta su pragmatismo, radici solide nel territorio e spirito competitivo. "Avanti tutta – conclude Galluccio – È la mentalità che ci guida e che ogni anno ci spinge a fare meglio del precedente".
Per maggiori informazioni:
www.gruppolacalifornia.com