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Intervento dell'Associazione AGO sulle ultime vicende all'Ortomercato

Milano, la maggioranza dei grossisti dice no alle imposizioni sulla logistica

"Come Associazione Grossisti dell'Ortomercato di Milano, che raggruppa circa i 2/3 degli operatori, siamo totalmente contrari all'imposizione del monopolio sul fronte della logistica interna. Dal 1965 a oggi, i grossisti potevano optare su queste alternative per movimentare l'ortofrutta in entrata e in uscita: 1) impiegare solo il proprio personale, quindi risparmiando parecchio: 2) arruolare solo personale di facchinaggio esterno, oppure 3) utilizzare una via di mezzo fra le due opportunità a seconda del bisogno. Ora tutto questo non sarebbe più possibile e dovremmo rinunciare a svolgere la logistica con le nostre risorse interne".

© Cristiano Riciputi | FreshPlaza.itSalvatore Musso

Lo afferma un portavoce di AGO, il grossista Salvatore Musso, il quale continua: "Lunedì 21 luglio si è tenuta una commissione di Mercato ed era la quarta volta che l'attuale gestore dei mercati generali milanesi provava a far passare una delibera sugli adeguamenti delle tariffe di logistica, ferme al 2013. Adeguamento che AGO ha sempre appoggiato, non fosse che, contestualmente a quella richiesta di adeguamento, come un cavallo di Troia la proposta ne conteneva delle nuove, calcolate su presumibili flussi di logistica futuri al completamento del nuovo mercato che, a distanza di sei anni dal suo avvio, è ancora al 50% della sua realizzazione".

"Come se non bastasse, a queste nuove tariffe viene applicato un incremento del 5% su tutta la movimentazione delle merci in entrata e in uscita dai mercati generali, una commissione illogica e immotivata che si allarga ulteriormente anche sui lavoratori delle cooperative che dovranno a loro volta corrispondere il 5% del loro sudato lavoro - si legge in una nota di AGO - Ma la cosa più grave è che le nuove regole, che a breve verranno imposte, vedranno centinaia di posti di lavoro messi a rischio: infatti il nuovo regolamento prevede l'obbligo delle aziende di sospendere le attività di mercato, dal 1965 a oggi svolte con il proprio personale, a favore di una cooperativa che ne prenderà il controllo totale. La legge prevede che questo compito venga svolto solo a seguito di un regolare bando di gara pubblico, dove chi si aggiudica il servizio ha anche l'obbligo di una clausola sociale che prevede l'assunzione del personale in esubero".

© Cristiano Riciputi | FreshPlaza.it

Continua la nota di AGO: "Ebbene, l'unico bando di gara proposto dall'attuale gestore è andato deserto due anni fa, in quanto i requisiti e le condizioni richiesti erano inaccettabili da qualunque società di logistica fosse stata interessata a parteciparvi, il risultato? Anziché provvedere a formulare un nuovo regolare bando di gara, contenente requisiti e condizioni accettabili, ha pensato bene di creare un 'Albo dei servizi di logistica' sostituendosi di fatto all'obbligo che la legge regionale prevede per regolamentare il servizio di facchinaggio nei mercati pubblici. Peccato che si sia 'dimenticato' di quella clausola sociale che doveva salvaguardare la continuità dei posti di lavoro, messi a rischio da questo nuovo regolamento".