© OPuntia soc. coop. agr.
Per le prime produzioni di ficodindia si prospetta una campagna con volumi significativi e frutti di buona pezzatura, la cui raccolta inizierà dalla prima settimana di agosto. Per il prodotto tardivo, noto come "bastardone", i volumi si prevedono nella norma e la commercializzazione è prevista a partire da settembre. Il bastardone è un frutto ottenuto mediante la scozzolatura tardiva (eliminazione) del primo fiore emesso dalla pianta madre, seguita da selezione e diradamento dei frutti. Complessivamente, i volumi produttivi mostrano un incremento rispetto all'anno precedente, anche grazie alle nuove superfici coltivate negli anni precedenti che sono ora in piena produzione. Come riferisce Francesco Grassenio, presidente dell'organizzazione dei produttori di Ficodindia di San Cono (OPuntia), "per le prime produzioni di ficodindia si prospetta una campagna di abbondanza con frutti di buona pezzatura che inizieremo a raccogliere dalla prima settimana di agosto".
OPuntia gestisce la commercializzazione della produzione dei suoi 32 soci produttori, che si estende su oltre 320 ettari di terreno, situati tra i 400 e i 600 metri sul livello del mare . La potenzialità produttiva complessiva si attesta intorno alle 5.000 tonnellate, includendo sia i frutti Agostani (non scozzolati) che i Bastardoni (derivanti da scozzolatura del primo fiore). L'incremento degli investimenti nelle superfici coltivate nell'areale di San Cono è direttamente collegato al crescente interesse dei consumatori verso questo frutto. Ciò evidenzia la solidità del settore e una domanda in espansione.
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San Cono, insieme ai territori di Mazzarino, Piazza Armerina e San Michele di Ganzaria, costituisce il principale polo europeo per la coltivazione specializzata del ficodindia, con oltre 1700 ettari dedicati a questa coltura. In quest'area opera OPuntia, la prima Organizzazione di Produttori specializzata nella coltivazione dell'Opuntia Ficus Indica.
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© OPuntia soc. coop. agr.L'agronomo Antonio Lo Tauro (in foto) spiega che "Il mercato del ficodindia sta vivendo una fase di crescita straordinaria". Lo Tauro aggiunge che il fico d'india siciliano "gode di una reputazione solida e riconosciuta sia a livello nazionale che internazionale".
Sul fronte della competizione estera, il comparto siciliano del ficodindia non riscontra problematiche immediate. La Spagna, ad esempio, ha una produzione limitata, mentre il Portogallo potrebbe emergere come potenziale concorrente in futuro. Il Messico, sebbene sia il maggiore esportatore mondiale di ficodindia, destina ampi quantitativi al consumo interno, considerando l'intera pianta commestibile, inclusi i cladodi (pale). Paesi del bacino del Mediterraneo come Tunisia e Marocco non presentano grandi produzioni. In Sudafrica, invece, esistono impianti gestiti da operatori europei con areali produttivi che immettono prodotto da febbraio in avanti, seguendo un calendario commerciale differente da quello siciliano.
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"Sul fronte della ricerca e dell' innovazione - conclude Antonio Lo Tauro - l' OP Opuntia ha avviato una proficua collaborazione con il Di3A dell'Università di Catania per progetti di ricerca mirati alla valorizzazione del frutto, dei cladodi e dei sottoprodotti del ficodindia.
In particolare ha già messo a punto una bevanda funzionale costituita da succo di ficodindia, limone e carota ed ha avviato un progetto per la realizzazione di prodotti da forno (panini, snack, crackers et.) con farine e/o estratti delle diverse frazioni del frutto".
Per maggiori informazioni
OPuntia Organizzazione Produttori
Francesco Grassenio
Via Aldo Moro, 18
95040 San Cono (CT)
+39 333 114 4483
opuntia.sancono@gmail.com