Nei giorni scorsi, abbiamo pubblicato alcuni interventi sul tema quotidiano e sempre attuale dei rapporti fra Gdo e fornitori. Alcuni lettori hanno voluto dare il proprio contributo, che pubblichiamo qui di seguito. Ricordiamo che è possibile condividere il proprio pensiero/ la propria esperienza o situazione scrivendo a info@freshplaza.it
Buongiorno, ho un'azienda agricola a Latina e produco frutti di bosco e kiwi. Ma mi trovo come concorrenti sui mercati prodotti provenienti da Marocco o Cile. Arrivano in vendita nella Gdo in Italia more, lamponi, mirtilli a tre euro al chilo, quando a me costa due euro solo l'imballaggio e dieci euro all'ora la manodopera. È ovvio che siamo destinati a chiudere, ma non perché non siamo in grado di commercializzare: non si può reggere a una simile concorrenza. Quindi ritengo che facciano bene gli Stati Uniti a mettere i dazi, così salvaguardano i propri produttori, non come da noi che incentivano l'importazione.
Azienda Agricola Nardi
© Cristiano Riciputi | FreshPlaza.it
Seguo giornalmente FreshPlaza, da ricercatore, perché lo ritengo utile per conoscere il mercato e, quindi, utilizzare le notizie per le mie scelte di lavoro. Commento ora da consumatore. La risposta di Amitrano (cfr. Freshplaza del 18/07/2025) non mi convince, e da essa traspare tutta (passatemi il termine), "l'arroganza" di chi gestisce dalla parte del manico, il coltello del mercato. Tra i tanti c'è un passaggio che mi preme commentare: "Devo considerare vero che, anche a prezzo concordato, possa arrivare la chiamata del buyer che annuncia che in Spagna o in Grecia vendono a meno, lasciando intendere che o si accetta il ribasso o si resta fuori dagli scaffali? Se il mercato cambia, a livello nazionale o europeo, è corretto sondare le linee di fornitura esistenti per ridiscutere i listini; vale in tutti i campi e perché non dovrebbe per l'ortofrutta".
Non mi sembra corretto, perché stiamo parlando di beni deperibili e non di prodotti che non subiscono un rapido decadimento: ciò pone il produttore in una condizione di "prendere o lasciare", con il rischio di vedere andare al macero il prodotto. Già questa frase disegna chiaramente lo sbilancio di forze contrattuali, e il suo esercizio da parte della componente più forte.
Detto questo, ringrazio di vivere in un piccolo paese e di non dover dipendere dalla GDO per l'acquisto di ortofrutta; magari anche qui esistono problemi, ma credo non di questa portata.
Pasquale Saldarelli
senior researcher CNR, Bari