Giornata memorabile al Centro Agro Alimentare di Torino:ieri 15 luglio, per la prima volta nella storia del mercato all'ingrosso torinese, si è registrata una chiusura totale degli stand in segno di protesta contro l'ennesimo, ingiustificato aumento degli oneri imposto dal CAAT.
L'iniziativa, promossa da APGO – Associazione Piemontese Grossisti Agroalimentari, ha riscosso un'adesione pressoché totale da parte di tutti gli operatori economici che gravitano nel e attorno al Centro Mercatale: Operatori Grossisti, aziende di movimentazione, produttori diretti e persino numerosi clienti si sono schierati compatti a sostegno delle ragioni della protesta, dimostrando una coesione e una determinazione mai viste prima.
© APGO Torino
"La partecipazione massiccia e convinta testimonia il malessere profondo che serpeggia tra le imprese del Centro" afferma il presidente Stefano Cavaglià, che rilancia l'appello all'Ente Gestore del CAAT per l'apertura immediata di un tavolo di confronto. L'obiettivo è chiaro: rivedere i contratti di locazione e definire, in maniera condivisa, le strategie di sviluppo del Centro al fine di restituire sostenibilità e dignità agli operatori del settore.
Quella di oggi è stata una mobilitazione senza precedenti, che ha dato voce a un disagio strutturale ormai non più tollerabile. I costi continuano a lievitare, mentre la qualità e l'efficienza dei servizi offerti restano ben al di sotto delle aspettative e delle necessità operative degli operatori del comparto ortofrutticolo.
APGO auspica l'immediato avvio di un dialogo fattivo da parte dell'Ente gestore. La protesta di oggi non è un punto di arrivo, ma un potente messaggio: il futuro del Centro Agro Alimentare di Torino deve passare per il rispetto e la valorizzazione di chi lo anima ogni giorno con il proprio lavoro.