Un'analisi dettagliata sulla campagna dell'uva da tavola italiana emerge da un recente aggiornamento fornito dalla Commissione Italiana Uva da Tavola (CUT).
Le prospettive attuali indicano un ritorno ai livelli produttivi del 2023, in termini di quantità. Benché sia fondamentale contestualizzare questo dato - considerando che il 2024 ha fatto registrare un calo significativo (intorno al 40%) - l'aumento stimato in Puglia del 20-25% rispetto all'anno precedente si inserisce in un quadro di volumi complessivi che la commissione definisce normali e dunque senza alcuna eccedenza.
![]() | ![]() |
La produzione attuale conferma una tendenza consolidata: il sorpasso delle uve senza semi rispetto a quelle con semi. "Tale dinamica è particolarmente evidente in Puglia, dove è ormai una certezza, mentre in Sicilia le uve senza semi, pur in continua crescita produttiva, risultano ancora di molto inferiori rispetto a quelle con semi, in termini quantitativi. In merito alle epoche di produzione, la Sicilia si avvia quasi al termine della campagna della varietà Black Magic e ha già superato i due terzi della raccolta della Victoria, entrando nella fase finale. In Puglia, invece, si registra un ritardo stimato di circa 7-10 giorni. Per ottenere un prodotto di qualità con i primi tagli adeguati nelle aree del sud-est barese, verso il mare, e nella provincia di Taranto, non si prevede la disponibilità prima del 20 luglio".
La qualità complessiva del prodotto si rivela superiore agli standard, grazie alle temperature elevate, mitigate da una costante ventilazione, che favoriscono la crescita ottimale dell'uva, conferendole buone caratteristiche organolettiche.
© CUT
Nonostante le condizioni favorevoli per la qualità e i volumi equilibrati, il settore fronteggia un aumento significativo dei costi di produzione. "Tra le prime voci a pesare, c'è la manodopera, ma anche i fertilizzanti e l'energia. In questo contesto, l'attuale fretta nella vendita, osservata nell'ultima settimana, appare controproducente e incomprensibile. I quantitativi disponibili sono equilibrati e non c'è alcuna necessità di svendere il prodotto. Sconsigliamo di proporre in vendita l'uva senza semi, in particolare il cestino da 500 grammi, sotto la soglia di 1,50-1,60 €/cestino. Sebbene alcune catene stiano iniziando a chiedere questi prezzi in virtù della fase finale della stagione egiziana, la situazione italiana è decisamente differente per qualità, salubrità del prodotto e ampiezza dell'offerta varietale", precisano dalla CUT.
Mentre l'Egitto conta un'altra settimana di finestra commerciale, l'Italia gode di giusti quantitativi e una maturazione a scalare, offrendo così alle aziende tutto il tempo di programmare le vendite e di mantenerle sostenute. "La raccomandazione principale è chiara: risulta fondamentale valorizzare il prodotto e mantenere sempre l'attenzione alla qualità. Questo approccio mira a garantire la sostenibilità e la redditività della campagna in corso, evitando ingiustificate pressioni sul prodotto italiano".
Per maggiori informazioni:
Commissione Italiana Uva da Tavola
Sede associativa
Via dell'Ulivo, 5
70018 Conversano (BA) - Italy
+39 342 719 6429
info@commissioneuvadatavola.it
commissioneuvadatavola.it