© Mario Cardone L'avvio della raccolta del pomodoro da industria al Sud Italia è imminente. Nella regione Basilicata, le prime bacche verranno raccolte entro la fine di luglio, ma tutto il comparto deve fare i conti con la carenza idrica.
L'agronomo Mario Cardone ha fornito un aggiornamento dettagliato sulla situazione, evidenziando come la disponibilità di acqua per l'irrigazione, in particolare quella destinata al pomodoro da industria, sia stata drasticamente ridimensionata, spingendo gli operatori agricoli a implementare strategie innovative per mantenere le superfici coltivate e la produttività.
Attualmente, il locale consorzio di bonifica accetta solo il 50% delle domande irrigue presentate l'anno precedente. Questa drastica riduzione dimezza di fatto l'acqua erogabile rispetto al passato, rappresentando una problematica centrale per le aziende agricole. "Per le colture di pomodoro da industria, dove in passato il consumo irriguo stimato era pari a 6000 m³ per ettaro, la quantità massima erogabile oggi si limita a 4000 m³ per ettaro. L'incertezza permane su quanto a lungo tali volumi possano sostenere le coltivazioni", sottolinea Mario Cardone.
Per compensare la riduzione idrica, gli agricoltori adottano soluzioni creative, sfruttando clausole nel sistema burocratico delle erogazioni.
© Mario Cardone
Le tempistiche dei trapianti di pomodoro da industria hanno subito modifiche significative: una buona parte è stata posticipata. Di conseguenza, le esigenze idriche delle colture sono state limitate fino a tempi recenti. Tuttavia, con l'arrivo dei primi caldi, la domanda d'acqua è aumentata notevolmente. "Adesso con le temperature molto alte, si inizia a irrigare in maniera più frequente sui trapianti precoci, ma anche i tardivi iniziano a richiedere più acqua. Stiamo andando in difficoltà".
Sul fronte climatico, le condizioni generali sono state finora abbastanza favorevoli, con notti fresche e giornate calde, senza eccessi di calore, hanno supportato lo sviluppo delle coltivazioni di pomodoro da industria. "Le coltivazioni si presentano in buono stato. Le problematiche rispetto alla stagione precedente si sono mostrate meno frequenti. Ad esempio, lo scorso anno la situazione è precipitata già nella prima decade di giugno".
Tuttavia, si riscontra la presenza di fitopatie e parassiti specifici. "Il ragnetto rosso è emerso, com'era prevedibile, e si registra un'elevata presenza di tripidi, noti vettori di virosi. Anche se qualche campo presenta un numero di piante colpite superiore alla media, la situazione varia a seconda delle aree, delle fasi di sviluppo e dei trattamenti effettuati. In media, i campi stanno bene - rassicura Mario Cardone – ma il percorso è ancora lungo e non sappiamo cosa ci aspetti".
Il settore rimane in uno stato di attenta osservazione, consapevole delle incertezze che ancora caratterizzano la stagione agricola nel Sud Italia.