La strategia multiorigine è diventata uno strumento chiave per garantire frutta fresca per tutto l'anno, in un mercato globale segnato da variazioni climatiche, sfide logistiche e forti pressioni sui prezzi. Combinando le diverse origini, gli esportatori riescono a ridurre i rischi. Tale diversificazione non solo assicura la continuità dell'approvvigionamento, ma permette anche di ottimizzare la qualità del prodotto e di sfruttare al meglio le opportunità offerte da ogni singola stagione.
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Baika, azienda attiva nel settore dell'avocado, degli agrumi, della frutta secca e dei mirtilli, e parte del gruppo Hortifrut, è fortemente impegnata in una strategia multiorigine che le consente di offrire frutta fresca di qualità per tutto l'anno. "Oggi il business si basa sulla gestione del rischio. Avere più origini ci garantisce flessibilità e ci permette di ottimizzare le finestre di raccolta", ha dichiarato Víctor Ruete, rappresentante dell'azienda e presidente del consiglio di amministrazione della Tropical Millennium.
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L'approvvigionamento di avocado della Baika proviene principalmente da Cile, Perù, Colombia, Mediterraneo e Messico. Questa diversificazione è fondamentale per adattarsi ai problemi logistici, climatici e commerciali del mercato globale dell'avocado, ogni anno sempre più competitivo e sotto pressione, a causa del dinamismo nei volumi di produzione e delle crescenti esigenze del settore retail.
"Gli Stati Uniti restano la principale destinazione delle esportazioni della Baika, sia in termini di volume che di valore, confermandosi un mercato strategico grazie al loro ruolo di maggior consumatore mondiale di avocado. La nostra piattaforma commerciale Naturipe, gestita da Baika USA, insieme alla strategia multiorigine, ci permette di partecipare attivamente ai programmi retail con frutta di alta qualità, conforme ai più rigorosi standard di mercato, assicurando così la nostra competitività in questo mercato chiave", ha evidenziato Ruete.
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Il Cile continua a essere un pilastro strategico per l'azienda. Nella stagione 2024/25, il Paese ha prodotto quasi 235mila tonnellate di avocado, di cui 135mila esportate e 100mila destinate al mercato interno. Inoltre, il Paese importa dalle 60mila alle 70mila tonnellate, principalmente dal Perù. "Il mercato interno cileno è una nostra priorità, grazie all'elevato consumo e a uno dei più alti tassi di consumo pro capite al mondo", ha affermato Ruete.
Si prevede che il Perù raggiungerà una produzione record, fino a 750mila tonnellate di avocado nel 2025. Il Messico, principale produttore mondiale, prevede un aumento del 5% per la prossima stagione, pari a 150mila tonnellate aggiuntive. "Il 5% in Messico è superiore a tutte le esportazioni del Cile", ha affermato Ruete, sottolineando l'importanza di questa origine nell'approvvigionamento globale.
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Inoltre, l'azienda sta monitorando attentamente il potenziale della Colombia, grazie alla sua produzione pressoché continua e alla posizione strategica per rifornire rapidamente sia l'Europa che la costa orientale degli Stati Uniti. "La Colombia ha il suo punto di forza nella logistica, con tempi di transito estremamente ridotti verso i principali mercati", ha sottolineato Ruete. Anche il Brasile sta emergendo come nuovo operatore, grazie allo sviluppo di nuove piantagioni e alla crescita del consumo interno.
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In un contesto europeo caratterizzato da una forte pressione sui prezzi durante l'estate, con quotazioni che potrebbero attestarsi tra i 6 e gli 8 euro a cassa per frutta di prima categoria, Baika punta su qualità e maturazione ottimale come fattori di differenziazione. La sua acquisizione di quote della Tropical Millennium consente un maggiore controllo della catena del valore e un rapporto più diretto con il cliente finale.
Per quanto riguarda l'impatto economico della coltivazione di avocado nei Paesi produttori, Ruete ha sottolineato: "Questo settore non solo genera occupazione, ma rafforza anche le economie locali e promuove investimenti sostenibili nelle aree rurali".
Parallelamente, Ruete ha evidenziato come il Marocco abbia modificato il panorama del mercato europeo dell'avocado durante l'inverno. La stagione 2024/25 è iniziata a novembre con frutti precoci e di buona qualità, in concorrenza diretta con le origini d'oltremare come Cile, Colombia e Perù. Grazie alla sua vicinanza geografica, il Marocco può consegnare frutti più freschi in tempi di transito più brevi (2-3 giorni), il che gli conferisce un chiaro vantaggio logistico. Inoltre, il Marocco si sta consolidando come operatore chiave nel primo trimestre dell'anno, con un potenziale produttivo di oltre 200mila tonnellate.
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Infine, di fronte alla crescita dei consumi globali, soprattutto in Europa, dove si prevede si supererà per la prima volta la soglia del milione di tonnellate nel 2025, Baika prosegue nell'espansione della propria rete commerciale, puntando su nuovi mercati strategici come India, Brasile e Oceania. "Il futuro dell'avocado dipenderà dalla nostra capacità di adattarci con flessibilità, efficienza e un impegno costante verso la qualità", ha concluso Ruete.
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Per maggiori informazioni:
Victor Ruete
Exportadora Baika S.A.
+56 96797761
vruete@baikafruit.com
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