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"Parole d'ortofrutta" di Giancarlo Amitrano

Nel mondo retail è ormai ranking-mania

È solo una mia impressione o, negli ultimi anni, è effettivamente scoppiata una rincorsa virale a stilare classifiche di vario tipo nel mondo retail, con elargizione di podi per risultati raggiunti in "discipline" non proprio classiche e secondo i criteri più disparati?

Storicamente si è sempre e solo atteso il ranking annuale delle insegne più performanti per fatturato, scaturito da un inequivocabile dato numerico, oggettivo e lapalissiano. Va detto che lo sviluppo delle centrali d'acquisto ha scalfito in qualcuno la certezza che sia corretto far gareggiare e redigere classifiche di squadra piuttosto che di atleta. Ma, del resto, non è consono allo "stivale tricolore" prediligere la semplicità, per cui è ormai d'uopo, e a mio avviso corretto, avere classifiche di gruppo oltre che classifiche d'insegna, con il risultato che si possa gioire sia per il risultato proprio sia per quello del "team" d'appartenenza.

Senza contare poi che talune insegne in realtà sono costituite da più società, più o meno indipendenti; e anche in questo caso potrebbe essere corretto stilare una classifica sia per prestazioni generali sia di singola disciplina.

Ed ancora: in molti casi abbiamo gruppi che gestiscono più CEDI in aree diversificate, e non sarebbe allora corretto far gareggiare gli stessi anche in competizioni individuali, così da far risaltare la vera forza del singolo?

A rendere il tutto ancora più competitivo, ci hanno pensato alcune associazioni di consumatori, o comunque società di raccolta dati che, tramite il sistema delle interviste, raccolgono le indicazioni dei clienti sulla loro insegna preferita, quella che più spesso frequentano, quella che più di tutte asseconda il loro bisogno di qualità e al contempo convenienza, unitamente a tutta una serie ulteriore di sfaccettature che vanno a comporre i quesiti proposti. Ma, ovviamente, in questo caso la classifica generale nazionale non sempre è perfettamente rispondente a verità, stante la presenza importante e ingombrante di realtà a semplice valenza regionale, con prestazioni da record se valutate sul territorio di operatività.

Se di "ranking-mania" si tratta, non possono a questo punto mancare le competizioni che proliferano al di fuori delle federazioni ortodosse…

Si veda ad esempio la classifica delle insegne con maggior punteggio di apprezzamento secondo il mondo fornitori, quelle che più sanno rispondere in maniera veloce, performante, coordinata agli input del mondo produttivo soddisfacendo al meglio l'esigenza di fare commercio proficuo e vantaggioso. Ovvio che questa tipologia di competizione, coordinata da risposte multiple date, si badi bene, dagli uffici commerciali, possa risentire di taluni fattori positivamente o negativamente influenzanti il risultato; un calo repentino dei fatturati, una o più promozioni non concesse, una trattativa commerciale chiusa in maniera "muscolare", un soggettivo senso di antipatia o comunque di "unfeeling", potrebbero essere fattori determinanti in un senso o nell'altro il punteggio finale. Senza contare che, come ha sottolineato qualcuno, potrebbe non essere scontato che risultare i peggiori sul tema "trattative" non sia in realtà un risultato eccellente!

Allo stesso modo valgono ovviamente le osservazioni appena fatte, se pensiamo alla "branding reputation" che scaturisce dalle opinioni che il mondo retail esprime verso il mondo fornitori: insomma, pur sempre gare ma con un tocco di sub-urban dequalificante.

Importante a questo punto è approcciare nella maniera corretta un simile elenco di podi, raggiunti o mancati, che arrivano da vari fronti senza somatizzarli troppo, analizzando i risultati innanzitutto in maniera generale, come indicatori del sentore di performance, come input per individuare le macroaree di miglioramento, senza avvilirsi troppo per la media classifica, senza gioire troppo per una medaglia, prendendo con spirito critico un piazzamento insoddisfacente.

Il decubertiano "l'importante è partecipare" ha sempre soddisfatto vincitori e vinti: che possa valere anche in ambito retail?

Giancarlo Amitrano
responsabile ufficio acquisti ortofrutta
catena Cedigros

(Rubrica num. 57)

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