La radice amara sta continuando a vivere un periodo favorevole, dopo anni in cui sembrava essere diventata una verdura dimenticata. Ha la forma di una carota e viene raccolta in autunno-inverno. Inoltre è considerata un depurativo eccezionale per via della presenza di inulina, sostanza che produce benefici effetti sull'intestino e sul sangue. Perfetta quindi per il periodo successivo agli "eccessi culinari" delle feste.
"Notiamo che si è abbassata la fascia d'età dei consumatori del prodotto", spiega Giuseppe Cazzoletti, della Società agricola Cazzoletti Giacomo e figli, uno dei pochi produttori che la coltivano in Nord Italia. "In passato a consumarla erano soprattutto gli anziani o gli amanti della radice amara. Adesso anche i giovani mostrano interesse, per via delle qualità depurative e disintossicanti dell'ortaggio".
Le radici amare, commercializzate con la nomenclatura "Radici di Mairano", rappresentano un prodotto di nicchia per l'azienda Cazzoletti: sono coltivate su 9 ettari e si vendono, in particolare, agli ortomercati del Nord Italia e in alcune catene di supermercati. "La domanda è positiva al momento e si vendono senza problemi, ma anche senza troppo margine di profitto. Le radici amare sono un prodotto che viene consumato previa cottura, nonostante qualche temerario le mangi crude, e alcune catene della Grande distribuzione stanno credendo in questa referenza".
Il prodotto sarà disponibile fino a metà aprile. "Pur chiamandosi amare, sono anni che le nostre radici hanno un gusto più 'amabile', più dolce e non legnoso. Ciò è dovuto al clima invernale più mite", spiega Giuseppe. "Rispetto allo scorso anno, confezioniamo le radici amare solo in vassoi da 800 grammi. Abbiamo abbandonato la linea delle confezioni da 1 kg, perché i consumatori preferiscono acquistare meno prodotto, ma in maniera più costante. I vassoi da 800 grammi si vendono più velocemente. Nelle confezioni sono presenti ricette, in modo da incuriosire il consumatore, e tutte le indicazioni necessarie a smaltire in maniera corretta il packaging".
L'agricola Cazzoletti si occupa di prodotti ortofrutticoli dal 1860 e coltiva su un'ottantina di ettari meloni liscio e retato, ma anche referenze invernali come verze, zucchine, zucche. "In questo periodo siamo in raccolta con cavolo verza, cavolo cappuccio, e zucche. Per i cavoli, abbiamo registrato un piccolo calo di richiesta sotto il periodo delle feste. Ora la domanda è nuovamente in rialzo, in quanto sui mercati manca prodotto, dopo i problemi climatici registrati nel nord Italia nei mesi precedenti. Il momento commerciale è frizzante".
Foto articolo fornite da Giuseppe Cazzoletti
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