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I commenti di Confagricoltura, Cia e Alleanza Cooperative

Imballaggi: il voto della Commissione Ambiente UE fa discutere

La Commissione Ambiente dell'Europarlamento ha approvato il rapporto sulla riduzione dei rifiuti da imballaggio che prevede il divieto di utilizzo di confezioni monouso per frutta e verdura sotto 1 kg. La proposta però non ha raccolto il parere favorevole delle principali organizzazioni agricole.

Confagricoltura: proposta che avrà impatti negativi
"Questa proposta andrà ad impattare negativamente non solo su tutti i produttori di imballaggi, ma anche sui fornitori e gli utilizzatori – afferma il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti - Esiste un rischio estremamente concreto che vengano danneggiate intere filiere strategiche della produzione e della distribuzione nazionale, a loro volta fortemente integrate su scala europea. A subire i danni peggiori sarebbero le imprese e le cooperative agricole e della filiera alimentare, settore trainante del nostro export".

Gli imballaggi alimentari in generale, inclusi quelli monouso, fra i più direttamente colpiti da questo approccio, sono decisivi per la protezione e la conservazione degli alimenti, l'informazione al consumatore, la tracciabilità e l'igiene dei prodotti, riducono gli sprechi alimentari e favoriscono l'accesso al cibo, anche nelle aree più a rischio. In particolare, le imprese della IV gamma dovrebbero ora fare fronte all'impossibilità di reperire sul mercato confezioni alternative in grado di offrire le stesse garanzie per il consumatore rispetto alla sua salute, alla perfetta conservazione e alla non contaminazione batterica degli alimenti.

Impatto negativo sulla nostra economia deriva invece dalle norme sui fitofarmaci approvate dalla stessa Commissione Ambiente. In un momento di grande incertezza sui mercati e di approvvigionamento, è stata votata la riduzione dell'utilizzo di fitofarmaci di almeno il 50% a livello europeo, mentre per il livello nazionale la diminuzione varia in base all'utilizzo nel periodo 2013/2017.

Confagricoltura aveva chiesto un rigetto della proposta per la mutata situazione geopolitica mondiale, per la mancanza di alternative di protezione delle piante, e perché non tiene conto delle diverse situazioni produttive, climatiche e pedologiche di ogni singolo Stato membro.

"Il voto di oggi sui due dossier – evidenzia Giansanti – è in aperto contrasto con l'avvio di un dialogo strategico sull'agricoltura annunciato a luglio dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che aveva riconosciuto il ruolo strategico del settore primario e la necessità di politiche a salvaguardia delle potenzialità produttive delle imprese agricole".

"L'intera relazione sarà votata in Plenaria a metà novembre – conclude il presidente di Confagricoltura – Inizia ora un percorso per ottenere in quella sede un cambio di posizione sui dossier".

Foto © Wimammoth | Dreamstime.com

Cia: il voto affossa gli agricoltori
Netta contrarietà e forte rammarico per gli esiti delle votazioni di oggi in Commissione Ambiente del Parlamento Ue sui Regolamenti Imballaggi e SUR, che non hanno tenuto conto delle esigenze del mondo agricolo, ignorando la posizione espressa dalla Comagri e penalizzando i produttori europei. Così Cia-Agricoltori Italiani, che adesso chiede di lavorare tutti insieme, parlamentari e organizzazioni di categoria, per cercare di ribaltare la situazione con il prossimo voto in plenaria a novembre.

"E' chiaro - spiega il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini - che questa proposta avrà effetti molto negativi su filiere importantissime dell'agroalimentare, sia sul fronte dei costi che rispetto alla garanzia di una migliore conservazione degli alimenti, avendo a disposizione sul mercato ancora poche alternative altrettanto valide".

Quanto al Regolamento sull'uso sostenibile dei fitofarmaci (SUR), il voto odierno della Commissione Ambiente ha confermato l'obiettivo di riduzione al 2030, non accogliendo la proroga almeno al 2035 come sancito dal parere Agri, e ha inserito anche il divieto di utilizzo di prodotti chimici nelle aree sensibili e all'interno di una zona cuscinetto di 5 metri, come in tutti gli spazi verdi urbani.

"Una decisione - commenta il presidente di Cia - che va contro la richiesta del settore primario di promuovere una politica graduale, realista e gestibile per giungere ai target green, sviluppando la difesa integrata e investendo di più su ricerca e innovazione, ma soprattutto riequilibrando le esigenze produttive agricole con gli obiettivi di sostenibilità ambientale, specie in relazione ai rischi sull'approvvigionamento alimentare".

Ora, conclude Fini, "bisogna serrare le fila per far cambiare idea all'Europa e tutelare un comparto chiave come l'agroalimentare, tanto più in tempi di guerra".

Alleanza Cooperative: male il voto in Commissione Ambiente
"Accogliamo con uno scontato disappunto gli esiti della votazione di oggi della Commissione ambiente dell'europarlamento, ma al tempo stesso invitiamo ad una massima mobilitazione dei parlamentari europei in vista della prossima votazione in sessione plenaria prevista a novembre. L'obiettivo non può non essere quello di provare ad invertire la rotta, a difesa di tutta la filiera agroalimentare italiana". Così il presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari Carlo Piccinini commenta gli esiti della votazione della Commissione Ambiente del Parlamento Europeo.

Nello specifico, Alleanza Cooperative Agroalimentari esprime "forte dissenso" per alcune delle misure approvate nel Regolamento imballaggi: il divieto di imballaggi monouso per tutte le confezioni ortofrutticole di peso inferiore a un chilogrammo "rischia di mettere a repentaglio l'efficienza e la praticità della catena di distribuzione agroalimentare". Così come l'obbligo dell'etichettatura compostabile per i prodotti ortofrutticoli "rischia di comportare costi eccessivi per le aziende, senza garantire necessariamente un impatto positivo sull'ambiente".

Rispetto alla proposta di Regolamento sulla riduzione dei fitofarmaci in agricoltura, "siamo fortemente contrariati – spiega il presidente Piccinini - che la Commissione per l'ambiente del Parlamento UE non abbia minimamente tenuto conto del parere approvato dalla Commissione Agricoltura in cui erano confluiti numerosi elementi improntati al buon senso". Sono infatti stati approvati alcuni emendamenti al testo che fissano al 2030 l'obiettivo di ridurre del 50% l'uso dei pesticidi e introducono il divieto di utilizzo di sostanze nelle aree sensibili e nella zona cuscinetto di almeno 5 metri.

"L'Europa persevera – spiega Piccinini - con atteggiamenti che continuano ad essere punitivi per tantissime aziende agricole e agroalimentari che in questi anni hanno dimostrato di aver fatto numerosi passi avanti in tema di sostenibilità ambientale. Se si persevera con queste decisioni, aumenteremo la nostra dipendenza dalle produzioni provenienti da paesi extraeuropei e ridurremo la nostra capacità produttiva, indebolendo interi tessuti economici e sociali e senza peraltro riuscire a raggiungere pienamente gli obiettivi ambientali che l'Europa ha indicato".

"La battaglia non è conclusa" commenta Piccinini. "Dopo il voto del parlamento a novembre, sarà poi fondamentale il decisivo passaggio finale del trilogo con le posizioni che dovranno essere assunte in seno al Consiglio agricolo".

Data di pubblicazione: