"L'interesse del consumatore per il biologico è confermato, ma l'attuale contesto economico, con i consumi in forte revisione per lo scenario inflattivo e gli stili di vita e alimentari in continuo mutamento rappresentano fattori di condizionamento del mercato". A dichiararlo è stata Silvia Zucconi (nella foto sotto), chief operating officer di Nomisma, durante la presentazione dei dati dell'Osservatorio Sana 2023.

Anche la classe media è in difficoltà
"L'inflazione continua a permanere elevata, riducendo la capacità di spesa delle famiglie: 6.700 euro pro-capite persi dal 2021 al primo semestre 2023, a causa dell'aumento dei prezzi - ha sottolineato Zucconi - Sono 45 milioni gli italiani che hanno fatto rinunce a causa dell'inflazione. E non si tratta solo di famiglie con reddito basso o medio-basso, ma anche appartenenti alla classe media".

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"Il 34% degli italiani è preoccupato per il futuro, perché il proprio bilancio familiare è in forte perdita - ha continuato l'esperta - Le strategie già adottate per far fronte all'aumento dei prezzi di cibo e bevande sono prevalentemente la riduzione degli sprechi alimentari (90% del totale), il rinvio di alcune spese programmate (66%), l'aumento degli acquisti di prodotti in offerta, promozione e sconto (64%). Da sottolineare anche la scelta di prodotti più convenienti che prima non venivano acquistati (53%). Sta cambiando perciò la mentalità degli italiani".
Come si comportano quindi quando vanno a fare la spesa? "Fermo restando che l'inflazione non colpisce solo il nostro Paese, si registra un aumento del numero di visite nei negozi, ovvero la frequenza di acquisto, del 4% e diminuiscono le referenze per carrello del 9,2%. Ma c'è una nota positiva da considerare: in Italia, più che in altri Paesi, la rinuncia in ambito alimentare è meno significativa. Solo il 14% rispetto al 33% del Regno Unito".

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Il bio rimane centrale nella spesa degli italiani
"Oggi, il numero di chi acquista referenze biologiche non è cambiato, nonostante la congiuntura venutasi a creare. Nel 2023 sono 23 milioni le famiglie che hanno acquistato bio almeno una volta nell'ultimo anno (terminante a luglio)", ha spiegato Zucconi.
Il biologico italiano continua a crescere in valore, ma a fronte di un rallentamento dei volumi venduti. "Ammontano a 5,4 miliardi di euro le vendite biologiche nel mercato interno, di cui 4,2 miliardi realizzati nel consumo domestico e 1,2 miliardi nell'away from home (cfr. FreshPlaza del 15/09/2023). Cresce dell'8% l'export bio made in Italy, per un totale di 3,6 miliardi di euro".

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Se in termini di valore, la crescita del bio è trasversale in tutti i canali di distribuzione, a volume si registra una flessione. Eccezion fatta per i discount che crescono anche in quantità del 2,2%. "Più che in passato, anche nel biologico c'è una ricerca di convenienza. E' un elemento figlio del contesto inflattivo analizzato".