Siamo a settembre, nel mese delle "Grossiadi ", ossia nel mese in cui il gruppo romano Cedi Gros celebra il 25° anniversario della sua nascita e martedì 12 settembre si è tenuta la conferenza stampa presso la Camera di Commercio di Roma.
Diversi i relatori chiamati sul palco a raccontare e applaudire la storia del gruppo e tante le parole spese; tra queste, si fissa alla mente il passaggio del direttore acquisti Giovanni Scifoni teso a sottolineare il forte impulso dato all'affermazione e all'ascesa dell'insegna sul territorio del brand "VICINI A TE": un semplice, ma non per questo banale, logo raffigurante la regione Lazio, nato con l'intento di sottolineare proprio la regionalità di determinati prodotti.
E sottolineo la regionalità, non il km 0 o la vicinanza più o meno reale, più o meno valente, alla fonte di produzione, ma in senso ampio il territorio tutto in cui nasce e si sviluppa l'insegna, quasi a rimarcare il senso di appartenenza profondamente radicato nell'idea commerciale dei soci fondatori.
Il tutto con il preciso intento di non offuscare assolutamente l'azienda produttrice, che rimane sempre e comunque il principale attore dell'etichetta esplicativa, bensì di affiancare ad essa una sorta di certificazione e sottolineatura della provenienza.
Non abbiamo quindi la creazione dell'ennesima MDD, non la creazione di un brand teso a veicolare un'eccellenza nazionale, una nicchia di produzione, una selezione di prodotti particolari dalle rarissime peculiarità organolettiche, ma un modo semplice e diretto di raccontare la regionalità della referenza, con il preciso intento di incentivare il senso di "squadra" e una sorta di primordiale richiamo al territorio natio del cliente romano-laziale.

Ovvio che, per una catena a presenza prettamente regionale, e per di più in una regione particolarmente vocata alla produzione agricola, risulti tutto più semplice rispetto a grandi insegne sparse per il territorio nazionale e magari con un'unica centrale acquisti di sede.
Intendo dire che, per una centrale, declinare la territorialità sui singoli CEDI presenti lungo lo stivale sia un progetto mastodontico e sfiancante, ma che probabilmente avrebbe il suo perché specie laddove la base portante della struttura clientelare sia ad esempio in modalità franchising e, quindi, con un valore decisivo legato ad esempio dalla fedeltà d'acquisto.
Mi vengono alla mente i tanti corsi e ricorsi storici vissuti da varie insegne storiche, nazionali e non, in termini di decentralizzazione degli acquisti per consolidare il legame con l'area di pertinenza, centralizzazione degli acquisti per snellire le procedure decisionali e ridurre i costi di gestione, successiva perdita del legame con il territorio in virtù di un'austera visione d'insieme, ritorno all'acquisto locale con più o meno delegata indipendenza.
Tutte elucubrazioni tese forse a giustificare i tanti e inspiegabili cambi succedutisi negli anni al timone di navi obbligate a navigare in acque torbide e sconosciute, ma in realtà nate per solcare onde destinate a frangere su calme e sabbiose rive di nascitura memoria.
Giancarlo Amitrano
responsabile ufficio acquisti ortofrutta
catena Cedigros
(Rubrica num. 24)