Nella memoria storica dei consumi ortofrutticoli, agosto è notoriamente un mese con volumi dormienti, salvo taluni picchi limitati a poche referenze stagionali come le angurie. In particolare, però, i consumi sono fiacchi, in specie nei grandi centri cittadini che si svuotano a causa dell'esodo estivo.
Sicuramente, su Roma posso confermare che la città ha vissuto quasi tre settimane sottotono, con strade ad alto scorrimento, assenza di traffico, apparente sparizione degli abitanti e, di conseguenza, meno acquirenti di prodotti ortofrutticoli.
Nella realtà dei numeri, agosto ha visto un costante e progressivo delta positivo dei volumi movimentati rispetto alla controcifra 2022, in particolare nelle ultime tre settimane: il che ha colto un po' tutti gli operatori piacevolmente di sorpresa.
Venendo quindi a decadere il binomio "strade vuote=consumi in calo", sembrerebbe farsi strada l'ipotesi di una metropoli sì in vacanza, ma in molti casi in vacanza urbana, dedita al meritato riposo dal lavoro, ma anche all'approvvigionamento costante e importante nei supermercati cittadini, con i carrelli della spesa ben predisposti ad accogliere in primis l'ortofrutta che, più di tutti i panieri alimentari, si presta a calmierare i picchi di arsura, reidratare il fisico, donare sensazione di freschezza, alimentare senza appesantire.

Questo dato positivo si è proporzionalmente spalmato un po' su tutto l'assortimento, non avendo il comparto potuto usufruire del consueto grande traino dato da angurie e meloni.
Come già scritto in precedenza, la classica cocomerata di ferragosto, pur esprimendo certamente un importante picco di volumi, non ha avuto un grande impatto mediatico vista l'impossibilità di gestire prezzi civetta; in più, il segmento meloni è stato in parte azzoppato dalla conferma di una difficile e incostante campagna del mantovano, martoriata da vuoti produttivi e da un rapporto tra base produttiva e realtà commerciali che dovrà gioco forza in futuro essere rivisto, a salvaguardia della linearità e correttezza gestionali.
Di questo cambiamento delle abitudini nei consumi, ove confermato, dovranno tenerne in debito conto tutti gli attori della filiera per gestire nel modo corretto le risorse umane, e penso in particolare alla rotazione delle ferie nei punti di vendita, nella logistica, negli uffici, nelle aziende agricole, onde evitare di trovarsi sotto organico in un mese che, contrariamente all'andamento storico, non vede più un letargo dei numeri e quindi della mole di lavoro, ma anzi esprime volumi interessanti da sfruttare in maniera appropriata.
Un 'mentore' nazionale in maglioncino blu, già 6-7 anni fa dichiarava di non comprendere il perché del blocco produttivo totale su agosto, in Italia... e probabilmente, come tutti i mentori, era preveggente rispetto a quanto oggi sta accadendo.
Giancarlo Amitrano
responsabile ufficio acquisti ortofrutta
catena Cedigros
(Rubrica num. 23)