"Il negoziato sul regolamento in materia di indicazioni geografiche (IG) in Europa, che vede l'europarlamentare italiano Paolo De Castro relatore, procede speditamente e c'è da essere ottimisti sul fatto che vi siano tanti punti di accordo con gli altri Paesi della UE su temi importanti come la protezione delle IG utilizzate come ingredienti, la protezione on-line e la sostenibilità". Lo dichiara il presidente del Consorzio Arancia Rossa di Sicilia IGP, Gerardo Diana, che prosegue: "In particolare sulla tutela dei prodotti IGP utilizzati come ingredienti di altre preparazioni, l'attenzione deve essere, a nostro avviso, massima perché al momento è uno dei temi su cui c'è più bisogno di disporre di strumenti per sventare le frodi e gli utilizzi impropri della denominazione".
Gerardo Diana
"La sostenibilità è il tassello fondamentale del nostro disciplinare e siamo da sempre e chiaramente convinti che debba essere anche intesa nella sua declinazione economica per l'impresa - spiega Diana - La tutela online è adesso una sfida molto importante. A tal proposito, ringraziamo i Carabinieri per la Tutela Agroalimentare e l'Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf), che su questo fronte svolgono un lavoro fondamentale. Il nostro Consorzio, grazie all'impegno dei nostri agenti vigilatori, è particolarmente attivo su questo versante".
"Inoltre c'è da tenere alta la guardia sulle fitopatologie, come per esempio il greening (o huanglongbing), provenienti da paesi extraeuropei - prosegue il presidente - Negli Usa, la produzione di succo d'arancia è la più bassa degli ultimi cento anni, a seguito proprio degli effetti dell'huanglongbing".
"La difesa da parte delle istituzioni italiane ed europee contro questo pericolo che, se non arginato con adeguate barriere fitosanitarie, rischia di devastare il mercato europeo degli agrumi è impellente e necessaria - avverte Diana - A rischiare sono un frutto come l'Arancia Rossa di Sicilia IGP e un settore caratterizzante del made in Italy, particolarmente vario e degno di tutela nel nostro Paese. Noi del consorzio Arancia Rossa di Sicilia abbiamo lanciato più volte un allarme che non può rimanere inascoltato. Già da settembre continueremo ad avanzare le nostre proposte per far si che non ci si trovi impreparati davanti a questo pericolo".
Ma le minacce per l'arancia siciliana non finiscono qui
"Non possiamo, infine, rimanere inermi davanti all'ennesima minaccia alle produzioni agrumicole europee - reclama il presidente - e inviteremo i produttori e tutti i componenti della filiera a unirsi in un coordinamento europeo che dialoghi attivamente con le istituzioni comunitarie per prevenire le fitopatologie in arrivo dai paesi extraeuropee".
Diana auspica un'iniziativa per un coordinamento continentale della filiera agrumicola "dopo l'ennesimo segnale di allarme fitopatologico lanciato neri giorni scorsi dall'Associazione Valenciana dei Produttori circa la rilevazione della macchia nera degli agrumi (Phyllosticta citricarpa o CBS) in una spedizione di arance dall'Egitto".
"È arrivato il momento di agire a livello comunitario, di far sentire la nostra voce e di avanzare le nostre qualificate proposte su questo tema in modo unitario - conclude Diana - In Italia, così come negli altri paesi dell'Unione, disponiamo di tecnici qualificati e di istituti capaci di studiare e suggerire strategie di prevenzione. Bisogna farne tesoro e mettere in campo le migliori competenze per evitare disastri come quelli già avvenuti in passato con il Tristeza virus. Nell'immediato, in Italia, invitiamo il Governo a potenziare i controlli sulle partite di agrumi extraeuropei in arrivo".
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Gerardo Diana
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