Nei giorni di ferragosto, la redazione di Freshplaza era chiusa per ferie e, in attesa della riapertura, ho provato a fare un esercizio di cartomanzia ortofrutticola, ipotizzando le possibili mosse della GDO nazionale sulla classica "anguriata" di Ferragosto. Ma, poiché la lettura avverrà solo a giochi fatti, in realtà sarà un articolo "postumo".
Sul tema angurie, mai come quest'anno incombevano pesantemente alea (rischio) e incertezza, con molti trapianti colpiti da mancate allegagioni, una riduzione ulteriore e ormai costante delle superfici dedicate, picchi di caldo anomalo a martoriare i campi, l'estero che fino a fine luglio trainava in maniera importante i volumi oltre-frontiera. Eppure, la chiusura delle tipografie incombente e la necessità di chiudere il volantino pressavano i buyers a prendere l'ardua decisione di fissare il prezzo vendita.
In generale, i fattori appena citati hanno portato tutti gli attori della filiera a fare valutazioni molto poco arrembanti, frenati sia dal problema dei volumi disponibili sia dal fattore prezzo per cui in generale credo si siano quasi del tutto annullati progetti di vendite sottocosto o comunque puramente pubblicitarie con valori €/kg simbolo e, se li vedremo, saranno a mio avviso circostanziati su mercati singoli e non a gruppi tout court.

Non è da scartare poi l'ipotesi che molti abbiano deciso di non inserire completamente l'anguria a volantino, bensì di proporla e gestirla solo last minute a ridosso della festività, sfruttando così la possibilità di sondare fino all'ultimo il mercato o comunque riducendo eventuali investimenti di margine a pochi giorni di uscita.
Ed a questo punto che prende vigore l'ipotesi che nel volantino istituzionale abbiano trovato spazio varietà alternative e meno inflazionate come le baby striate, nere o similari, seedless o a pochi semi, con l'intento di presidiare la famiglia senza lo stress dello storico € 0,19/kg, cavalcando a ogni modo la predilezione sempre crescente da parte dei consumatori su questo segmento.
Peso medio del frutto limitato, facile consumo, ridotto spreco, assenza o quasi di semi, maggiore croccantezza e brix elevati del resto stanno sovvertendo le abitudini sia del produttori, incentivati dal valore €/kg realizzato ma anche dalle buone rese di campo, sia dei clienti finali, invogliati da qualità, gusto, e non da ultimo "trasportabilità".
Leggendo che, sul tema, qualcuno prevede un sovvertimento quasi totale nel breve periodo tra la baby e la classica, ma pur non prevedendo nel medio termine un simile estremismo, sicuramente la strada dell'inversione di tendenza è ormai presa. Rimangono alcune regioni fortemente radicate per tradizione di consumo al frutto di calibro classico, tondo o allungato che sia, perché comunque è innegabile che sua maestà l'anguria su una tavolata ricca di ospiti crei convivialità, gioia, regalando sprazzi di consumismo a prezzo basso (frutta cara, ma dai… direbbe qualcuno!).
Quindi, per ricapitolare questo tentativo di lettura dei tarocchi:
- Prezzi di uscita non al di sotto di € 0,39 kg laddove proposta come promo;
- Gestione promo limitata su pochi giorni a ridosso del 15;
- Possibile gestione del volantino con anguria alternativa.
Pronti alle smentite?
Giancarlo Amitrano
responsabile ufficio acquisti ortofrutta
catena Cedigros
(Rubrica num. 22)