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Il commento di un produttore pugliese

Uva da tavola: alcuni non vedono vie di uscita dalla crisi

Sono tre i numeri (seppur approssimativi) che stanno caratterizzando l'attuale stagione italiana dell'uva:

  • Aumento della produzione del 30% rispetto al 2021, tra varietà seedless e tradizionali;
  • Riduzione dei consumi pari al 30%, a causa dell'inflazione e del caro bollette;
  • Flessione dei prezzi di vendita al produttore di circa il 15%.

Un viticoltore della provincia di Bari ci spiega: "Ad esempio, le quotazioni attuali per l'uva Italia, da sempre considerata il vero cavallo di battaglia della campagna pugliese, variano dai 0,30 ai 0,50 €/kg, circa 0,20 €/kg in meno rispetto alla scorsa annata. La verità è che molto prodotto sta rimanendo ancora in campo invenduto, perché in giro si vedono pochi commercianti, che per giunta mostrano un'insolita riluttanza ad acquistare la merce, a causa del difficile contesto socio-economico. Ci sono, poi, quei produttori disposti a vendere a prezzi bassi. Si è venuta a creare un clima di angoscia e molti non vedono altre vie di uscita, se non quella di svendere la produzione 2022". 

Produzione non ancora venduta

"Anche le senza semi sono crollate - continua l'agricoltore. Ce le stanno pagando intorno ai 0,60-70 €/kg, quotazioni che distruggono l'intenso lavoro effettuato in questi anni in termini di innovazione, ricerca e gusto. In queste condizioni, vorremmo tanto fermarci, proprio come stanno facendo alcune industrie di trasformazione. Noi, però, abbiamo il frutto pendente e non possiamo permettercelo".

Già dall'avvio della stagione, gli operatori denunciavano lo scarso entusiasmo commerciale anche per l'uva da tavola, come già accaduto per diversi articoli primaverili ed estivi. "Quotidianamente i buyer ci riferiscono che le vendite sono in sofferenza, consigliandoci di prevedere delle promozioni per dare una spinta ai consumi".

"Di solito, nel paniere ortofrutticolo l'uva non manca, ma quest'anno gli ordinativi sono limitati. In realtà non è che si stia comprando meno uva, è proprio che c'è una generale propensione al risparmio sulla spesa alimentare da parte delle famiglie, compresa quindi anche l'uva da tavola. Menomale che almeno i grappoli sono di estrema qualità, un aspetto che, a volte, sembra premiarci", conclude l'agricoltore.