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Il commento di un agronomo e imprenditore pugliese

Uva da tavola: poco è cambiato dopo oltre 60 giorni di raccolta e vendita

Siamo nel clou della campagna viticola 2022, con un'annata ottima in termini di rese e qualità, disastrosa invece per la commercializzazione, con richieste per niente vivaci, a fronte di un aumento notevole dei costi di produzione.

A oltre due mesi dall'avvio della stagione pugliese, abbiamo chiesto un aggiornamento sull'attuale andamento a Maurizio Di Pierro (in foto a lato), dottore agronomo e titolare dell'omonima azienda agricola, che conta circa 15 ettari di uva da tavola tra varietà tradizionali e apirene.

"Siamo sotto i tendoni a tagliare i grappoli dalla prima decade di luglio. Già dagli esordi si è notato uno scarso entusiasmo sul fronte della domanda, ma ci siamo illusi che con il rientro dalle vacanze estive, e quindi con l'arrivo di settembre, il trend sarebbe presto cambiato. Purtroppo, questa stasi commerciale si è consolidata. Solo negli ultimi giorni pare registrarsi un timido incremento delle richieste, ma i numeri sono lontani da quelli dello stesso periodo del 2021. Stiamo a circa il 30% di ordinativi in meno".

"Conferisco il prodotto a decine di mercati ortofrutticoli del Nord Italia. Tutti hanno ridotto i volumi. La voce degli operatori è univoca: sono diversi gli articoli che non stanno tirando, a causa principalmente della tendenza delle famiglie a risparmiare anche sulla spesa alimentare. È una campagna davvero difficile, caratterizzata dalla riduzione della domanda e dalla conseguente flessione dei prezzi di vendita, a fronte dei rincari che vanno ad assottigliare i nostri margini di guadagno. Al momento, le spese di manodopera, packaging, energia e trasporto incidono dai 0,50 ai 0,70 €/kg".

Abbiamo chiesto a Di Pierro se, nonostante l'attuale contesto commerciale poco soddisfacente, ci fossero varietà che risultano tra le più richieste dai buyer. "Sembra strano, ma la cultivar Italia con semi rimane quella preferita. Oltre il 70% dei volumi che stiamo spedendo riguarda appunto questa varietà, mentre la restante parte è rappresentata dalle uve senza semi. A livello produttivo ci siamo illusi che le seedless potessero sostituite quelle uve che in Puglia hanno fatto e continuano a fare la storia. Almeno nel mercato interno, questo ancora non avviene. Anche per la precoce Victoria, ad esempio, quest'anno la domanda sembra più vivace degli anni scorsi. Ogni campagna è diversa da quella passata. Vedremo cosa accadrà nelle prossime settimane".

Per maggiori informazioni
Azienda Agricola Maurizio Di Pierro
76011 Bisceglie (BAT)
+39 335 829 8866
m.dipierro@agritechconsulting.it