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Reportage di FreshPlaza dalla Basilicata

Blocco autotrasporti, la parola a un responsabile: guarda foto e video da un presidio

Nella serata di ieri, 23 febbraio 2022, ci siamo recati a Metaponto (Matera) al presidio permanente degli autotrasportatori allestito in un piazzale a ridosso di una delle principali arterie stradali del Sud Italia (la 106 Jonica).

Guarda il video!

Abbiamo intervistato uno dei responsabili del blocco, Michael Tubito, per capire le ragioni del loro stato di agitazione e quali sono le prospettive future.

Clicca qui per sfogliare l'album fotografico! Michael Tubito

FreshPlaza (FP): Avete intrapreso un'importante azione di protesta. Come credete possa evolversi?
Michael Tubito (MT): Siamo al terzo giorno di blocco. Non ci fermeremo fino a quando non avremo risposte concrete da Roma, dal Governo nazionale. Il caro carburante è solo uno dei motivi per cui siamo qui. Siamo stanchi dei rincari, divenuti ormai insostenibili. Durante il lockdown, quando regnava l'incertezza, noi eravamo considerati gli angeli, perché con spirito di sacrificio abbiamo rifornito costantemente gli scaffali dei supermercati. In quel periodo noi eravamo gli unici sulla strada dal nord al sud del Paese, lasciando le nostre famiglie a casa, anche mettendoci a rischio contagio.

Clicca qui per sfogliare l'album fotografico!

FP: Queste azioni stanno mettendo in crisi molte aziende ortofrutticole locali. Cosa volete che sappia questa categoria di imprenditori?
MT: La protesta deve essere anche la loro, che da mesi accettano i rincari generalizzati senza opporre efficace resistenza. E' opportuno che vengano a protestare insieme a noi. Non siamo gli unici a essere disperati.

FP: Non credete che queste forme di protesta siano troppo forti?MT: Abbiamo considerato altre modalità, come bloccare le arterie principali, ma per il momento non ci vogliamo pensare. Siamo ancora fiduciosi.

Clicca qui per sfogliare l'album fotografico!

Esecuzione delle manovre all'interno del piazzale

FP: Siete consapevoli dello spreco alimentare che tali azioni potrebbero comportare? Mi riferisco alla produzione ortofrutticola, come ad esempio le fragole, che da alcuni giorni rimangono sulle piante o nelle celle frigo.
MT: Ne siamo consapevoli e ci dispiace tanto. Ma se ancora una volta cediamo il passo, saremo noi a pagarne le conseguenze. Abbiamo resistito fino a quando abbiamo potuto, ora non ce lo possiamo più permettere. Siamo soffocati!

FP: Ci sono molte aziende agricole disposte a pagare di più, pur di essere servite. Voi come rispondete a queste proposte?
MT: Non ci stiamo a questo gioco. Preferiamo rimanere fermi e non trovarci in perdita. Gli aumenti di cui parlano non riescono comunque a coprire i costi. Già prima del caro gasolio eravamo in una situazione di sofferenza; adesso non è utile aumentare il costo delle tratte, che potrebbe ridursi nuovamente nel giro di pochi giorni, rispetto a quello del gasolio che rimarrebbe invece alle stelle. Le nostre intenzioni sono quelle di ridurre una volta per tutte il prezzo del carburante e non intervenire sulle tariffe del servizio. Tra l'altro, la nostra battaglia, qualora ci vedesse vincitori, andrebbe a beneficio di tutti.

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