Sul nodo dei rincari delle materie prime, alcuni operatori del comparto sono particolarmente preoccupati. A nome anche di altri, un imprenditore afferma: "A causa dei drammatici rincari degli ultimi mesi, capita purtroppo di assistere anche a scene poco edificanti, con rapporti che rischiano di incrinarsi per via di accuse che non trovano riscontro con la realtà. Mi riferisco al fatto che, ultimamente, c'è chi ha additato il primo anello della filiera, cioè le aziende manifatturiere che lavorano la materia prima, di fare speculazioni. Non è assolutamente così, anzi: noi siamo le prime vittime di questa drammatica crescita dei costi".
Se carta, legno, plastica sono aumentate enormemente, in taluni casi anche del 100% in pochi mesi, non si può imputare la colpa alle aziende che le trasformano. "Certe trattative forzate non hanno senso di esistere. Le nostre aziende non possono accollarsi tutti i costi, ma questi devono essere ripartiti dall'inizio alla fine, lungo tutta la filiera".
Si sentono tante teorie sulle motivazioni dei rincari, e "di certo - secondo un operatore - c'è che la Cina ha fatto incetta di materie prime già da metà 2020, mentre le autorità europee sono rimaste a guardare e si sono svegliate solo da poche settimane".
"Ormai la situazione è questa - continua l'imprenditore - e credo che tutti dobbiamo affrontarla con lucidità e senza lanciarci accuse reciproche. Dobbiamo collaborare e non cercare lo scontro, anche perché il muro contro muro non porterebbe a nulla. Serve un confronto sereno, perché siamo tutti sulla stessa barca. Purtroppo non torneremo alla normalità prima di 6 mesi o forse anche di più. Cerchiamo di non farci la guerra in questo lasso di tempo", conclude.