Si chiama Bon Bon Melon ed è il marchio (registrato) che identifica la nuova proposta della Società agricola Fornari. "Abbiamo creato un packaging specifico, per questo melone - spiega Damiano Fornari - che deve essere perfettamente sferico per potersi fregiare del marchio. Inoltre, deve avere un peso compreso fra 1,3 e 1,5 kg".
Ma quello che contraddistingue di più il nuovo prodotto è la tipologia, che nasce dall’incrocio di varie tipologie di Charentais . "Bon Bon è sia retato che liscio, entrambi caratterizzati da elevato grado Brix. Il prodotto di oggi (ieri, ndr) è di 18-19 °brix. La produzione attuale si svolge in Toscana, ma dal 20 luglio al 20 agosto le coltivazioni saranno nel Fucino, in quota, perché solo con uno sbalzo termico fra giorno e notte si ottiene la migliore qualità per il Bon Bon Melon".
Dietro al bollino si nasconde Damiano Fornari
Sono circa 20 gli ettari in produzione, quest'anno. L'azienda vuol far conoscere questo prodotto, che si pone al top di gamma. Se tutto andrà come deve, il prossimo anno le superfici aumenteranno per avere continuità di fornitura anche per la Gdo. Al momento, il canale di vendita principale è rappresentato dai mercati all'ingrosso.
"Il packaging ha un formato quasi quadrato - sottolinea Fornari - così da contenere alla perfezione quattro Bon Bon Melon dal peso prestabilito e con forma perfettamente, o quasi, sferica. Tutti i meloni che non rientrano nei canoni prefissati, sono venduti senza marchio. Sono buoni ugualmente, ma non sono Bon Bon".
Il prodotto sarà disponibile fino alla fine di settembre. Una delle principali caratteristiche organolettiche è data dai sentori di frutta tropicale. "Non basta avere un elevato tenore zuccherino - conclude Fornari - ma serve equilibrio con l'acidità e l'aroma. Ne perdiamo qualcosa in shelf life, ma ne guadagniamo in gusto".
Per maggiori informazioni
Società Agricola Fornari
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Bon Bon Melon