Viviamo una dimensione commerciale globale, in agrumicoltura e in ortofrutta, da cui non si può prescindere (vedi articolo correlato), ma le regole vanno rispettate, sempre. Quando si parla di controlli, questi devono includere anche il rischio di importare fitopatie imperversanti nelle regioni di produzione oltreoceano quali Cbc-Citrus bacterial canker e il Citrus black spot; malattie che, qualora importate, rischierebbero danneggiare pesantemente il patrimonio agrumicolo italiano, con gravi ricadute sul tessuto socioeconomico. L'atteggiamento in tal senso, per un'azienda globale come Unifrutti diventa di importanza strategica.
"Facciamo leva sulla professionalità dei nostri produttori – ha chiarito Gianluca Defendini di Unifrutti Group Italia (qui in foto) - ai quali chiediamo piena affidabilità, con lo scrupoloso rispetto dei protocolli di produzione. Sono i nostri agronomi in Sudafrica e Sud America a garantire la totale sicurezza in tal senso. Anche per questo, ci vantiamo di avere un'organizzazione articolata che pochi possono eguagliare".
"L'idea di rispondere a una fascia di consumatori più inclini ai prodotti sostenibili - ha detto inoltre il CEO di Unifrutti Italia - ci ha spinti all'acquisizione di 300 ettari di limoneti in Argentina, la metà dei quali NoChem e l'altra metà in regime convenzionale. A questi si aggiungono ulteriori 400 Ha dei nostri coltivatori di fiducia che conferiscono presso un nostro centro di lavorazione a Tucumán. Inoltre, in Sudafrica disponiamo di 400 Ha di proprietà diretta, oltre al rapporto di fiducia con produttori per altri 800 Ha che seguono i nostri protocolli ChemFree, lavorando in maniera distaccata rispetto alle altre produzioni. La nostra capacità di creare questo segmento è possibile grazie agli ingenti investimenti effettuati".

In tempi di coronavirus, non deve essere stato facile conciliare una domanda crescente (chi non ricorda la corsa ai prodotti vitaminici?), con ritmi lavorativi più intensi, ma nondimeno osservanti delle restrizioni vigenti.
"Unifrutti, per la sua articolazione globale, ha vissuto la pandemia in tutte le sue sfaccettature stagionali, rispettando sempre le restrizioni indicate dalla autorità locali - ha raccontato Defendini - Certamente abbiamo avuto dei ritardi sulla tabella di marcia, ma abbiamo sempre rispettato gli impegni con i nostri clienti, grazie al fatto di aver aumentato i turni di lavorazione della merce, finanche nei campi, per distanziare quanto più possibile il personale".
Viviamo tempi di incertezze: siamo ancora in piena pandemia, sebbene attenuata? Siamo in era post pandemica? Certo è che tra gli strascichi che il Covid ci sta lasciando vi è la penuria di materie prime e i conseguenti rincari, oltre alla difficoltà di reperire container, specie se refrigerati.
"Stiamo facendo sforzi enormi, in questo momento, per assicurarci i container - ha tenuto a precisare Defendini in chiusura - Cionondimeno, grazie alle competenze della nostra Divisione Shipping, riusciamo a garantire i programmi con i nostri partner commerciali, senza sfuggire però ai rincari. Ed è di questi giorni l'interlocuzione con i nostri clienti, tesa a non scaricare sui consumatori finali i rincari che registriamo a partire da fine gennaio 2021. Purtroppo, però, il costo dei container reefer è aumentato del 20%, con contestuale rincaro delle materie per i packaging e i materiali di protezione in campo. Stiamo continuando a gestire questi oneri, sperando che si tratti di una fase passeggera".

Unifrutti continua a investire in Italia: in Sicilia, con un programma di 5 milioni di euro sulle coltivazioni di pomodoro nella zona di Pachino, limoni nella zona di Siracusa, mentre nella Piana di Catania l'interesse verte sulle arance; tra Puglia e Marche, l'impegno riguarda ben 15 milioni complessivi per la coltivazione di uve seedless brevettate.
Complessivamente, in Italia Unifrutti possiede quasi 400 ettari di proprietà (in espansione) cui si aggiungono oltre 1500 ettari in gestione, due piattaforme logistiche a Verona e a Macerata, un centro specializzato per la maturazione di banane ad Ancona, oltre a tre stand al mercato all'ingrosso di Verona e due in quello di Roma (CAR), operando anche nella produzione con le sue imprese agricole in Sicilia, Marche e Puglia.
Per maggiori informazioni:
Gianluca Defendini
Unifrutti Group
www.unifruttigroup.com