Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
La riflessione di Johan Geeroms (Eurler Hermes Nederland)

Grandi navi container viaggiano vuote per il mondo

In tutto il mondo molte navi container stanno viaggiando vuote. Infatti la navigazione costa molto meno rispetto all'attracco in un porto. Questa è la risposta che le principali compagnie di navigazione hanno dato alla recente perdita di domanda delle merci.

"E' come il percorso che fa un autobus. A prescindere dal numero di passeggeri, gli autobus continuano a viaggiare su una tratta prestabilita. Lo stesso vale per le grandi navi container". A sostenerlo è Johan Geeroms, risk director per Eurler Hermes Nederland (nella foto).

"E' assurdo, navi container grandi come condomini che viaggiano in tutto il mondo trasportando aria. Tutto ha a che fare con dei calcoli. Come è possibile minimizzare l'impatto del coronavirus? Viaggiare dall'Europa all'Asia con container vuoti e ritornare con il carico pieno. La Cina è la fabbrica del mondo. Da lì il flusso delle merci sta cominciando ad aumentare nuovamente".

500mila euro
Secondo Geeroms i vettori praticano i percorsi che costano meno. Il costo che sostiene una grande nave container per passare nel canale di Suez può rapidamente arrivare a 500mila euro. Costa meno circumnavigare l'Africa. Quindi attualmente è ciò che si fa. Serve più tempo, ma al momento è il fattore che ha un'importanza minore. I clienti non hanno così tanta fretta. Nessuno vuole sommergere i magazzini di merci. A questo si può aggiungere il prezzo del petrolio estremamente basso".

La crisi legata al coronavirus ha portato scompiglio nel flusso globale delle merci. "I container pieni sono rimasti nelle fabbriche e nei porti cinesi. Ciò ha causato una carenza di container vuoti. Ecco perché le navi container partono dall'Europa completamente vuote. Solitamente a bordo c'è sempre qualche container vuoto, ma la situazione attuale va ben oltre. Sono a conoscenza del fatto che all'inizio di quest'anno nel porto di Anversa c'era il 30% in più di container vuoti".

50.000 container
Le spedizioni globali di container vengono gestite quasi interamente da alcune grandi compagnie. Inoltre si è verificato anche un enorme upscaling. "Ora ci sono navi che trasportano 25.000 container. Sembra tecnicamente impossibile costruire navi che possano trasportare 50.000 container, ma è quello che succederà", spiega Geeroms.

"Allo stesso tempo, negli ultimi anni i prezzi di trasporto sono diminuiti enormemente e, al momento, si stanno stabilizzando intorno a 750-1000 euro per container. Tutto gira intorno all'efficienza. La gestione della capacità viene portata all'estremo. Inoltre, a quanto pare costa meno continuare a viaggiare con container vuoti rispetto a restare attraccati in un porto".

Secondo Geeroms, ci si sta chiedendo se in futuro la spedizione dei container possa continuare a questo ritmo. "Sempre più persone si interrogano sullo stato attuale di globalizzazione e sulla dipendenza unilaterale da un singolo Paese di produzione. L'alternativa sembra essere l'acquisto vicino a casa, ma ha un costo più elevato. L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico mette in guardia sul fatto che l'inversione delle catene di valore potrebbe comportare un elevato prezzo da pagare. Finché ne faremo parte le navi cariche di container vuoti continueranno a solcare i mari del mondo".

Data di pubblicazione: