In generale, il consumo di verdure è attualmente di tendenza. Negli ultimi 5 anni, la vendita ai produttori professionali di piante orticole biologiche risulta in forte crescita. "I prodotti bio sono sempre più popolari. Produciamo piante biologiche da 20 anni e, in soli 5 anni, la nostra produzione biologica è passata dal 7 al 22% ", spiega Didier Cadiou, direttore generale della francese Emeraude Plants.
Ma il consumo non si sta sviluppando solo a favore dei prodotti bio. Alcune verdure, sebbene non molto diffuse fino alcuni anni fa, stanno guadagnando popolarità tra i consumatori. "La zucca è un ortaggio che, negli ultimi anni, è diventato sempre più importante. Prima la sua produzione era abbastanza limitata, mentre oggi la domanda di piante è in forte aumento".
Tuttavia, è importante non trarre conclusioni affrettate sull'impatto del consumo di ortaggi freschi sulla produzione di piante vegetali. "Notiamo uno spostamento dei consumi, con un interesse ridotto per gli ortaggi freschi, a favore di quelli trasformati. In passato, in famiglia si dedicava più tempo alla cucina. Oggi si consumano verdure fresche nei fine settimana, e si preferiscono prodotti surgelati e trasformati durante la settimana. Pertanto, il sedano rapa ora viene consumato meno come prodotto fresco, ma continua a essere consumato come prodotto trasformato", spiega Didier.
Oltre al consumo, si sono evolute anche le esigenze dei coltivatori di ortaggi. "Per quanto riguarda ad esempio i pomodori, a livello agronomico i professionisti ora cercano piante di fascia alta con un certo livello di requisiti tecnico-agronomici, come la capacità di fiorire molto velocemente. Da un punto di vista commerciale, cresce l'esigenza di una segmentazione del mercato. I pomodori a grappolo rappresentano ancora la maggior parte del volume, ma la diversificazione, che spinge alla produzione di pomodori ciliegino e cocktail così come, ad esempio, a quella di pomodori con un colore insolito, continua a conquistare quote di mercato".
Ambizioni in termini di sviluppo sostenibile
Lo sviluppo sostenibile ha un peso importante, nella strategia dell'azienda. "Ora disponiamo di un sistema di trattamento delle acque che si traduce in un consumo minimo di acqua. Forniamo alla pianta solo ciò di cui ha bisogno per crescere. La gestione integrata dei parassiti è un metodo che implementiamo sempre più. Per quanto riguarda i substrati, cerchiamo di favorire i materiali ecologici, come la fibra di legno (al posto della lana di roccia, oggi vietata), al fine di limitare l'impatto che può avere sull'ambiente".
Vivaio
Secondo Didier, la produzione di piante orticole oggi deve affrontare due grandi sfide. "La prima è di tipo agronomico. Tutti i sistemi di produzione dovranno essere reinventati, in modo che possano essere privi di sostanze chimiche e pesticidi. La quantità di pesticidi utilizzati è comunque molto ridotta, nella produzione vegetale. Ma ciò che è certo è che il biocontrollo dovrà essere utilizzato in modo "industriale". Dovremo trovare altre alternative ai pesticidi, come ci chiede il consumatore".
"E, naturalmente, la seconda sfida riguarderà l'energia. L'impronta di carbonio delle nostre serre dovrà essere neutrale o addirittura negativa".
Informazioni sulla Emeraude Plants
Didier Cadiou ha fondato la Emeraude Plants oltre 25 anni fa. Oggi l'azienda è tra i 5 maggiori produttori di piante in Francia. A capo anche di altre due società, Arc’At Plants e Atlantique Plants Bio, l’area di produzione del gruppo si estende su 9 ettari, per una produzione annuale di 150 milioni di piante, per lo più ortaggi invernali.
Per maggiori informazioni:
Didier Cadiou
Émeraude Plants
Phone: 02 99 21 39 39
cadiou-didier@emeraudeplants.fr
www.emeraudeplants.fr