
Secondo i dati elaborati da Carrefour, l'impatto delle temperature persistentemente elevate è risultato evidente già sul finire del mese di luglio e poi, in maniera ancor più netta, durante tutto agosto.
Trovato spiega: "Le alte temperature hanno influito negativamente sulle produzioni più delicate, come gli ortaggi a foglia e i pomodori da consumo fresco, in specie quando provenienti da colture in campo aperto. Stress termici come bruciature, asciugature e, sul pomodoro, presenza di colletto giallo o sovramaturazione, sono risultate le principali problematiche qualitative; inoltre, l'anticipo dei raccolti ha prodotto momenti di ammasso dell'offerta, con successivi periodi di penuria. Attualmente, per esempio, incontriamo difficoltà di approvvigionamento sul pomodoro ciliegino, un prodotto che in genere sostiene le vendite nel cuore dell'estate".
Nei mesi di giugno e luglio 2012, il clima caldo aveva favorito i consumi di frutta, incentivati dalle attività promozionali su meloni e angurie. In assenza degli effetti negativi eccezionali dello scorso 2011 (epidemia da E.coli-EHEC e clima freddo e piovoso a luglio), la catena di supermercati aveva perciò visto i livelli di prezzo riposizionarsi in linea con la situazione del luglio 2010. Il quadro è però mutato ad agosto.
"La contrazione dei volumi di vendita nel mese di agosto - commenta Trovato - è stata abbastanza vistosa, forse anche a cause di un riposizionamento del periodo delle ferie verso le ultime settimane del mese. Appare inoltre evidente, stante il contesto macroeconomico e i recenti rincari di beni e servizi, che è in atto, da parte delle famiglie, una rimessa in discussione dei criteri d'acquisto anche nella spesa alimentare, con comportamenti ispirati a maggiore prudenza e oculatezza".
Le prospettive per l'inizio di settembre rimangono comunque positive: "Confidiamo in un recupero dei volumi, a partire da lunedì 3 settembre", auspica Trovato, il quale aggiunge una nota favorevole per quanto riguarda l'avvio della stagione commerciale dell'uva da tavola italiana: "Se il caldo torrido ha nuociuto ad alcune produzioni, ha fin qui - se non persisterà ulteriormente - favorito il profilo qualitativo e gustativo delle uve da tavola, che si presentano con un ottimo tenore zuccherino. Anche se la partenza delle vendite non è stata ancora eclatante, anche perché non si è entrati nel vivo delle iniziative promozionali sul prodotto, i prezzi appaiono in linea con l'anno scorso e l'impostazione è positiva".
Finora, la catena ha movimentato uve con semi Vittoria (bianca) e Black Magic (nera), ma sta introducendo anche uve apirene (senza semi), con crescente soddisfazione: "Rispetto a qualche anno fa - osserva Trovato - quando l'offerta italiana di uve seedless era abbastanza scarsa e qualitativamente inferiore, ora notiamo un assortimento molto più interessante, con offerta di uve di diversa colorazione (non più soltanto bianche) e scaglionamento temporale delle forniture. Il consumatore sta rispondendo molto bene a questa proposta, per la quale anche le nostre aspettative sono in crescita".