La Russia vuole diventare un grande player nell'export di prodotti biologici
"Anche Euromonitor ha notato un incremento nell'acquisto di alimenti e bevande biologiche preconfezionate in Russia. Il 2015 ha registrato un valore relativo agli acquisti dei consumatori vicino ai 12 milioni di dollari per i prodotti biologici confezionati. La Russia esporta anche prodotti biologici selvatici - tra cui piccoli frutti, funghi, pinoli ed erbe aromatiche - verso diversi Paesi".
Nel 2015 il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato di avere in programma di rendere il Paese il più grande fornitore di alimenti di alta qualità, salutari ed ecologici.
Secondo Kobuta, anche se la Russia detiene già una quota significativa del mercato europeo di circa 2 miliardi di dollari, o l'11,8% delle esportazioni agricole complessive russe, ci sono degli ostacoli che precludono la crescita di tale quota. Quello principale all'incremento delle esportazioni di beni agroalimentari verso il mercato UE è la non conformità con i requisiti di sicurezza alimentare dell'UE, piccole tariffe di importazione applicate dall'UE per i prodotti alimentari e problematiche normative e infrastrutturali. Per quanto riguarda l'export di prodotti biologici - ha continuato l'economista - in Russia non esiste un sistema di certificazione o un ente certificante ufficiale".
A causa della mancanza di una normativa adeguata in Russia, i produttori locali interessati devono ottenere una certificazione ufficiale da terze parti come Stati Uniti e UE, per etichettare i loro prodotti come bio e poterli esportare al di fuori della Russia.
Il progetto di legge "sulla produzione di prodotti agricoli biologici ed emendamenti agli atti legislativi della Federazione russa" non è ancora stato adottato. Tuttavia, Kobuta ha dichiarato che la situazione è migliorata dopo che la nazione ha adottato lo standard nazionale per i prodotti biologici.