In Kenya, Uganda e Rwanda la prossima missione di Omnibus
Kenya, Uganda e Rwanda sono i tre Paesi più interessanti della East African Community, formata anche da Tanzania, Burundi e Sud Sudan, con una popolazione complessiva di 150 milioni di abitanti non più divisa da barriere doganali interne e con una moneta unica entro i prossimi cinque anni. Questo traguardo metterà l'intera macro-area in una nuova prospettiva e il fatto che ciò sia un'opportunità a livello internazionale è indubbio come testimoniano le presenze crescenti di Cina e India e, tra gli europei, dell'Olanda. Il Kenya è il perno di quest'area e il Rwanda può diventare il suo gioiello. Ora il primo partner commerciale del Kenya è l'India, l'Italia è oltre la decima posizione. Dal Sudafrica e dal mondo arabo entra in questi Paesi la distribuzione moderna con tutti i suoi meccanismi paragonabili a quelli europei; dall'Olanda arrivano sementi, da mezzo mondo, Cina in testa, arrivano nuovi investitori. Ecco un profilo dei tre Paesi.
Kenya
Dopo una crescita economica pari al 5,3% nel 2014, il Kenya, la più grande economia dell'Africa orientale, ha fatto registrare nel 2015 un tasso di crescita del 6,9%. Le opere infrastrutturali completate e in programma sostengono la crescita in ogni settore. La produzione agricola, cresciuta del 5,2% nel 2013 e del 3,5% nel 2014, dovrebbe aver superato di nuovo il 5% nel 2015. Le esportazioni di prodotti freschi (frutta e verdura), tè, caffè e prodotti tessili hanno rappresentato poco più della metà del totale dei proventi delle esportazioni del Paese lo scorso anno. L'agricoltura in Kenya è il settore economico più importante nonostante meno del 20% delle terre siano adatte alla coltivazione. Il Kenya è uno dei principali produttori di tè e caffè e un buon esportatore di ortofrutta. Tra le più importanti coltivazioni del Paese si annoverano patate, banane, fagioli e piselli. Negli ultimi anni è cresciuta la produzione di mango sulla spinta delle richieste provenienti dal mercato internazionale: l'export è cresciuto del 400% nelle ultime 5 stagioni, del 30% solo nell'ultima campagna.
La maggior parte delle esportazioni è destinata agli Emirati Arabi Uniti (il 56% delle spedizioni totali), seguiti da Arabia Saudita, Bahrain e Qatar; segnali più che positivi, dovuti a una decisa crescita della domanda, arrivano anche da Regno Unito, Francia e Germania. Anche il comparto dell'avocado sta registrando ottime performance tanto che il Kenya punta a diventare uno dei principali Paesi esportatori verso l'UE. A breve le nuove infrastrutture del porto di Mombasa saranno in grado di accogliere grosse navi che potranno raggiungere direttamente i principali porti europei e competere così con i prodotti provenienti dall'America Latina. Il Paese importa ortofrutta europea, soprattutto da Spagna e Olanda, ma anche dall'Italia. C'è interesse per mele, uva da tavola e kiwi.
Rwanda
Noto al turismo d'élite come il paradiso degli ultimi gorilla, ha un'economia e una qualità di vita superiore alla media dei Paesi EAC. La popolazione gode dell'aspettativa di vita più lunga dell'Africa Orientale, del reddito pro-capite più alto, del tasso di inflazione più basso di tutte le economie dell'area. L'agricoltura è in trasformazione e sta alimentando la ripresa economica del Rwanda. Tuttavia, ancora oggi, come per altri Paesi dell'Africa Sub-Sahariana, l'agricoltura ruandese si serve di tecniche semplici e rudimentali ed è in gran parte soggetta ai capricci della natura; la siccità o le abbondanti precipitazioni possono portare pesanti conseguenze sul raccolto, erodere i terreni e provocare danni alle terrazze costruite a mano. Nonostante il suolo molto fertile, dunque, la produzione locale spesso non riesce a soddisfare la domanda interna di una popolazione in crescita e con crescente potere di acquisto. E' prevista una crescita del PIL del 6,3% nel 2016. Senza sbocchi al mare, il Paese dipende per le importazioni principalmente dal Kenya.
Uganda
E' il primo tra i Paesi africani in termini di produzione ed esportazione di prodotti biologici. Il valore delle esportazioni di prodotti bio è passato da 4 milioni di dollari nel 2003 a 44 milioni nel 2013 (ultimi dati disponibili), con un incremento del 1.000%. L'Unione Europea è il maggiore mercato di riferimento dei prodotti freschi ugandesi e genera un fatturato annuo di oltre 800 milioni di dollari. L'agricoltura è fondamentale per l'economia dell'Uganda con oltre l'85% della popolazione che vive in zone rurali. L'Uganda è il quinto Paese al mondo per qualità dell'alimentazione secondo una ricerca dell'Università di Cambridge pubblicata da Lancet Global Health. I consumi di ortofrutta di importazione sono modesti ma in crescita, in particolare nella capitale Kampala, che ospita una nutrita comunità internazionale e dove cresce la classe media che fa acquisti in supermercati e centri commerciali.
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