
Diserbo sulla fila in un pescheto.
Al momento c'è parecchia confusione, generata da una serie di decreti che proviamo a ricapitolare. Il Ministero della Salute in data 18 agosto ha pubblicato un allegato (clicca qui per la versione definitiva) modificando quello precedente del 9 agosto. A monte di ciò, c'è il regolamento di esecuzione della Commissione europea n.1313 del 1 agosto 2016. Si legge sul sito del Ministero: "La rettifica si è resa necessaria a seguito di comunicazioni pervenute alla Direzione Generale per l'Igiene e la Sicurezza degli Alimenti e la Nutrizione da aziende citate nell'allegato al decreto in merito alla presenza e/o all'assenza, nella composizione di alcuni prodotti fitosanitari in esso indicati, del coformulante ammina di sego polietossilata".

Diserbo su meleto giovane.
In altre parole: nel secondo elenco si è andati a eliminare dal divieto taluni prodotti che, non avendo il coformulante, sono ritenuti innocui. Altresì ne sono stati aggiunti alcuni. E c'è una bella differenza tra primo e secondo elenco, per la precisione 24 prodotti sono stati ri-ammessi e possono essere commercializzati e impiegati senza problemi, mentre 7 prodotti, non presenti in elenco il 9 agosto, sono stati "messi al bando" in data 16 agosto.

Albicocchi con diserbo sulla fila
Gabrio Fosconi, del Consorzio Agrario Adriatico (Romagna e Marche) afferma che "per i frutticoltori non cambia molto, dato che vi sono comunque tanti prodotti a base di glifosate, ma senza ammina, che svolgono bene l'azione erbicida. In più, come Consorzi Agrari d'Italia, abbiamo l'esclusiva per una nuova molecola di origine vegetale, l'acido pelargonico, che dovrebbe ottenere il via libera entro fine anno, mentre ad oggi è registrato per patata e vite"
Il Decreto prevede inoltre il divieto di uso di glifosate "in pre-raccolta" al solo scopo di ottimizzare il raccolto". I dispositivi del Ministero della Salute, prevedono comunque, tra le norme transitorie, la possibilità di commercializzare i prodotti in questione per altri tre mesi dal 22 agosto e consentono altresì l'impiego da parte degli utilizzatori finali per sei mesi sempre dal 22 agosto.

"Le novità di questi giorni – ha dichiarato il presidente di Confagricoltura Mario Guidi – sono condivisibili e in linea con le indicazioni della Commissione europea. Tuttavia l'Italia ha previsto termini troppo ristretti per la fase transitoria che non consentono un giusto e ordinato smaltimento delle scorte presenti nei magazzini dei commercianti e delle imprese agricole."
"Auspichiamo – ha concluso Guidi - che si vorrà considerare la possibilità di differire queste deroghe prevedendo, come hanno fatto anche altri Paesi europei quali Francia e Portogallo, una tempistica più lunga per smaltire le scorte, evitando anche il problema della difficile gestione dei prodotti non più utilizzabili".