Il Centro agroalimentare di Rimini (Caar) è entrato nel pieno dell'attività estiva per il rifornimento di frutta e verdura alle migliaia di alberghi, ristoranti, bar, stabilimenti balneari della Riviera romagnola. Ed è un lavoro molto intenso.
A spiegarcelo è Valter Vannucci (foto a destra), direttore del Mercato. "Il settore Horeca è quello più fiorente nella nostra zona, specie da maggio a settembre. Ma anche nei mesi invernali non è trascurabile, considerando le attività fieristiche e convegnistiche che ruotano attorno alla città. Rimini, poi, è il mercato di riferimento per il centro-nord delle Marche, per cui il bacino di utenza è ampio. Sul fronte verdura, la produzione è quasi tutta locale. Non va dimenticato che la provincia di Rimini è la maggiore, in Emilia Romagna, per quanto riguarda la produzione di lattughe".Il Mercato a Rimini ha un forte peso anche perché nel territorio la presenza della Gdo, nello specifico degli ipermercati, è arrivata molto tardi, precisamente nel 2005. Si può affermare che nel riminese la distribuzione cosiddetta moderna abbia una presenza marginale rispetto ad altre realtà.

"Nel 2015, dalla nostra struttura sono transitate quasi 100mila tonnellate di ortofrutta" continua il direttore. "Il valore è pressoché stabile da 8 anni a questa parte, con oscillazioni minime. Da noi operano una cinquantina di imprese e un centinaio di produttori locali. Le imprese insediate occupano nel complesso 650 lavoratori. Visitano il centro 300 clienti e scaricano merci 150 fornitori. A grandi linee, sono circa un migliaio le persone che ogni giorno gravitano sulla nostra struttura. Il fatturato indotto è stimato sui 200 milioni di euro".

"Dovremmo cercare di diversificarci – conclude il direttore – guardando di più all'estero, ad esempio al di là dell'Adriatico. Occorre però che siano gli operatori i primi a crederci. Come Mercato, noi possiamo solo lanciare proposte ed essere di supporto nella realizzazione".