"A ottobre – spiegano dalla Bruno srl, azienda grossista con uno spazio anche nel mercato all'ingrosso di Verona - c'è stato il passaggio tra la produzione veneta di cetrioli (ad oggi quelli presenti sul mercato sono gli ultimissimi di produzione locale, ndr) alla merce del nuovo raccolto di Latina e del ragusano. Inoltre qua e là si trova sul mercato qualche pedana di merce spagnola scambiata a 80 centesimi di euro al chilo, mentre la merce italiana costa 10/15 centesimi di euro in meno al chilo. Tanto il cetriolo italiano quanto quello spagnolo si presentano di colore verde scuro, compatti e consistenti".

Ad oggi la produzione è in linea con le attese, come pure è "da copione" il calo che si registra nei consumi. Oggi "la domanda – continuano dall'azienda grossista – è chiaramente abbastanza ridotta poiché l'arrivo dell'autunno non stimola un grande consumo di questo articolo. Indicativamente nei mesi invernali la domanda è sempre scarsa poiché in Italia il cetriolo è un articolo prettamente estivo e all'estero si ricomincia ad esportare prodotto italiano soltanto in marzo e aprile".