Russia: i ceti abbienti consumano piu' frutta e verdura
I cittadini russi che dispongono di una maggiore capacità reddituale sono anche quelli che consumano più ortofrutta rispetto ai ceti meno abbienti. Le differenze risultano evidenti per tutte le principali referenze, con i Russi più ricchi che consumano fino al 50% in più di patate, fino a due volte tanto le verdure e quasi tre volte tanto la frutta che gli strati più poveri si concedono.
Consumi annui procapite (kg a persona) di Patate (verde scuro), Ortaggi (verde chiaro), Frutta (blu) e altri generi alimentari (grigio) nell'anno 2012, per classe sociale e di censo.
Crescita considerevole nel consumo di frutta
Di tutto rilievo appare la crescita registrata nel consumo di frutta in Russia. prossimo a raddoppiare i 39 kg annui del 2004 con i ben 74 kg del 2012. Oltre che in termini assoluti, anche la varietà di frutta disponibile è grandemente aumentata, prevalentemente sulla scia della rapida espansione dei moderni canali del retail, che attraggono i clienti con selezioni sofisticate di frutta tradizionale e più esotica.
Ciononostante, il consumo generale di frutta procapite rimane solo la metà rispetto a quello che si registra nei paesi più sviluppati.
Le tipologie di frutta più popolari in Russia sono mele, banane, arance, mandarini e uva da tavola.
Patate ancora in cima ai consumi
Il prodotto della terra che rimane il più popolare in Russia sono le patate. Nel 2012, il consumo procapite era intorno ai 65 kg annui, in diminuzione rispetto agli 84 kg del 2004 (praticamente più di 2 etti di patate al giorno!)
Volumi del consumo di verdure nel 2012 (espressi in migliaia di tonnellate).
E' proprio la crescente disponibilità di spesa che sta gradualmente portando a rimpiazzare le patate con altri prodotti, seppure gli amati tuberi rimangano comunque la pietanza principale per i gruppi a minor reddito e per le popolazioni delle aree rurali.
Altri ortaggi ampiamente consumati in Russia sono cavoli, pomodori, cipolle, barbabietole, carote e cetrioli. I dati stimati relativi al 2012 suggeriscono che i Russi abbiano consumato 24 kg di pomodori procapite l'anno, oltre a 13 kg di cetrioli e 16 di cipolle.
Il retail moderno conquista terreno
I canali tradizionali di vendita al dettaglio non organizzati e i mercati ortofrutticoli rionali all'aperto rappresentavano ancora una quota del 43% sulle vendite di ortofrutta nel 2012, mostrando tuttavia già un declino rispetto al 46% del 2011.
Negli anni recenti, supermercati e ipermercati sono cresciuti in Russia tanto in termini di numero di punti vendita quanto in valore delle vendite. L'espansione è stata particolarmente evidente nei grandi centri urbani.
Inoltre, sono proprio le grandi catene di supermercati e ipermercati a detenere la quota più rilevante sulle vendite di frutta e verdura fresche. Nel 2007 erano i mercati all'aperto a rappresentare il principale canale di vendita; tuttavia la rapida evoluzione ed espansione del retail moderno e l'impegno governativo a ridurre il commercio informale hanno contribuito a ridurne l'importanza, a tutto beneficio di supermercati e ipermercati. I mercati all'aperto rimangono ancora un punto di riferimento commerciale per l'ortofrutta nelle aree fuori dalle grandi città, dove ancora il retail moderno è meno sviluppato.
Consolidamento in corso anche nel settore del food service
Nonostante un tasso di frammentazione del mercato del food ancora elevato, anche nei servizi di ristorazione si nota una tendenza alla crescita delle catene organizzate a scapito dei negozi indipendenti. Anche nell'anno 2012 le insegne organizzate hanno proseguito nel processo di espansione nelle regioni russe, dopo che le piazze di Mosca e S. Pietroburgo erano ormai sature.
Principali verdure in Russia
Come detto sopra, le patate costituiscono ancora il principale prodotto della terra nei consumi della popolazione russa con volumi che equivalgono ai due terzi dei consumi di tutti gli altri ortaggi combinati insieme.
In un contesto di difficoltà economiche e di rincaro dei prezzi degli alimenti, si prevede una ripresa per la domanda di patate a scapito di carne, pesce e alimenti più costosi.
I consumi di pomodori, cetrioli e peperoni hanno registrato il tasso di crescita maggiore rispetto agli anni precedenti e tale tendenza sembra destinata a proseguire; i Russi sono sempre più abituati alle produzioni di ortaggi in serra e dunque aumentano i consumi anche nei periodi di fuori stagione.
Mele, banane e agrumi dominano i consumi di frutta
In considerazione di una produzione locale di frutta limitata dalle condizioni climatiche e da processi di coltivazione inefficienti, si considera che ben due terzi di tutta la frutta e un terzo di tutta la verdura consumate in Russia siano importate da paesi esteri.
Nel 2012, la Russia è stato il primo importatore al mondo, in termini di volume, per: mele, albicocche, ciliegie, mandarini, cipolle, arance, pere, e susine. E' stato al secondo posto per le importazioni di cavoli, uva, limoni, pesche, nettarine e pomodoro; e il terzo più grande importatore di carote, cetrioli, pompelmo e funghi.
La Russia è stato il terzo più grande importatore di frutta e verdura in termini di volume nel 2012, dopo gli Stati Uniti e la Germania.
Per ragioni logistiche, le importazioni nella parte europea della Russia provengono dall'Europa e dal Medio Oriente, mentre una gran parte dei prodotti venduti nelle regioni orientali è importato dalla Cina.
Gli orti familiari
In media, si stima che un terzo delle verdure e un 10% della frutta consumate dalle famiglie russe nel 2012 siano state coltivate negli orti privati.
Vengono prodotti in Russia anche volumi considerevoli di piccoli frutti, ma solo una piccola parte viene coltivata commercialmente, in quanto la maggior parte, come mirtilli, mirtilli rossi e lamponi, cresce in forma spontanea. Nel 2012, i volumi di produzione di bacche hanno raggiunto 709.800 tonnellate; il 27% della produzione totale di frutta.
Dato il previsto aumento dei prezzi della frutta e la diminuzione del reddito disponibile, i Russi dovrebbero limitare le spese non essenziali per i frutti più comuni, come mele, banane, arance e mandarini, che di solito sono anche quelli più convenienti.
Fonte: PMA
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