Citrus Black Spot: la patologia degli agrumi che allarma l'Europa
Quasi tutte le specie e varietà di agrumi coltivate sono soggette alla malattia; fanno eccezione l'arancio amaro e la limetta di Tahiti. Il limone risulta essere molto suscettibile alla malattia, che infatti tende a manifestarsi per prima su tale specie.
I sintomi caratterizzanti la macchia nera sono appunto le macchie scure e le lesioni a chiazze sulla buccia del frutto: per questo motivo, i frutti di agrumi colpiti non sono commercializzabili sul mercato del fresco. Inoltre, le infezioni più gravi possono causare la caduta prematura dei frutti soprattutto nelle annate favorevoli allo sviluppo della malattia, riducendo le rese.
Anche i frutti asintomatici al momento della raccolta possono ancora sviluppare la malattia durante il trasporto o la conservazione. Per questi motivi, il fungo Guignardia citricarpa è stato classificato dalla Comunità europea come organismo nocivo nell'allegato II della direttiva 2000/29/CE del Consiglio.
La malattia è stato rinvenuta per la prima volta in Australia nel 1895 e si è progressivamente diffusa in altre regioni di produzione agrumicola come Nuova Zelanda, Cina sud-orientale, Russia orientale, Hong Kong, Indonesia, Giava, Filippine, Singapore, Kenya, Mozambico, Sudafrica, Uganda, Zambia, Zimbabwe, Argentina e Brasile. Il fungo patogeno è diffuso soprattutto nelle zone di produzione di agrumi con climi da caldi e umidi a semi-aridi.
La macchia nera non si è mai insediata in Europa, Nord America, America Centrale e nella regione caraibica. Attualmente, infatti, le zone mediterranee sono esenti dalla malattia quindi gli agrumi provenienti dalle zone infette sopra citate rappresentano un rischio per l'introduzione di questo patogeno nelle nostre regioni.