Somalia: coltivatori ottimisti circa una ripresa dell'industria delle banane
Gli esperti agricoli hanno riferito che la Somalia utilizzava circa 12.000 ettari di terra per la produzione delle banane prima della caduta del regime di Siad Barre, nei primi anni '90. Il settore dava lavoro a circa 120.000 persone, favorendo l'occupazione e la crescita. Attualmente, tuttavia, le banane vengono coltivate solo su circa 3.000 ettari, che principalmente assicurano una fornitura locale per tutto l'anno.
In Somalia, la produzione delle banane è cominciata nel 1927, nella regione del Basso Scebeli, nel sud, con oltre 32.000 tonnellate di banana esportate ogni anno.Il fiume Scebeli è la principale fonte di irrigazione, integrata dall'utilizzo occasionale di acqua proveniente da pozzi, quando il livello del fiume è basso.
Tuttavia, le esportazioni si sono interrotte alla fine del 1990, con lo scoppio della guerra civile in Somalia. I coltivatori, lungo le rive del fiume Scebeli, furono obbligati ad abbandonare le loro terre, che furono confiscate dal gruppo insurrezionalista Al-Shabab. Anni dopo, le esportazioni sono state riprese fino al 1997, ma quell'anno è stato caratterizzato da maltempo e inondazioni che hanno distrutto le piantagioni di banane ancora una volta, obbligando gli agricoltori ad una nuova interruzione.
Prima del 1991, la Somalia possedeva una fiorente industria delle banane, cosa che ha reso questa nazione il più grande esportatore dell'Africa Orientale. Ora, con la costituzione di nuove società di esportazione, gli agricoltori somali sperano di essere nuovamente in grado di rifornire i mercati internazionali con frutti di qualità elevata provenienti dalla nazione del Corno d'Africa.
La carestia devastante che ha attanagliato la Somalia centrale e meridionale, ha mietuto molte vite, portando ad un declino nella produzione agricola. Quasi un anno dopo che l'ONU ha dichiarato la fine della carestia, una grande percentuale di profughi sta lentamente tornando nelle terre di origine. Molti agricoltori si ritengono pronti a riprendere la coltivazione delle loro terre e a diventare autosufficienti.
Fonte: presstv.ir
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