I limoni rappresentano il 70% dei prodotti commercializzati dalla OP; la varietà disponibile al momento è la Primofiore (femminello). Annualmente per questo limone in particolare si contano, fra prodotto degli associati e acquisti da terzi, circa 13.500-14.000 tonnellate destinate al mercato del fresco e all'industria. Le superfici coltivate coprono 921 ettari, distribuiti tra 646 soci.
Dalla prima decade di maggio si passerà al Bianchetto e da giugno al Verdello, con quantità molto inferiori. "Per le varietà Bianchetto e Verdello - dichiara Salvatore Scarcella, direttore della OP - siamo dell'opinione che i prezzi si alzeranno perché vi saranno da immettere sul mercato minori quantità. La nostra offerta sarà minima, a fronte di una domanda superiore alla media."
"Al momento registriamo un andamento di vendita normale, senza eccessi. Il prodotto si presenta in buona quantità sulle piante. In termini di prezzo si potrebbe ottenere qualcosa in più - continua Scarcella - Al momento stiamo vendendo alla grande distribuzione intorno agli 80 centesimi. Per un prezzo realmente equo mancano circa 15-20 centesimi." Si sente anche in questo comparto l'nfluenza della crisi economica.
La qualità del limone si presenta ottima. "Le temperature registrate hanno posticipato la raccolta del limone e il succo risulta di ottima qualità."
La OP vende anche alla GDO-Grande distribuzione organizzata estera, soprattutto in Germania, e qualcosa in Inghilterra. "Il prodotto non presenta problemi di qualità, quindi ottiene un buon riscontro: è un limone bello e omogeneo. Da adesso fino a tutto il mese di aprile, infatti, sarà immesso sul mercato un prodotto veramente al top per caratteristiche organolettiche e omogeneità."
A livello di packaging, Scarcella dichiara: "I limoni destinati all'estero vengono confezionati in girsac, mentre a livello nazionale inviamo il prodotto a centri di confezionamento che imballano per la grande distribuzione."
Guardando al futuro, il direttore sostiene che se all'interno della nuova Pac 2014-2020 non saranno prese delle misure idonee per l'agrumicoltura siciliana, la situazione potrebbe essere veramente dura. "Per noi sarà difficile sostenere i costi di produzione che riteniamo saranno sempre più elevati, e potremmo non riuscire ad affrontare il mercato."
Concorrenza
"Il nostro principale competitor è la Spagna, che offre dei prezzi sbalorditivi, cui non riusciamo a star dietro - conclude Scarcella - Inoltre, nell'emisfero sud del mondo entrano in produzione l'Argentina oppure il Sudafrica nel periodo estivo, quando noi abbiamo soltanto una minima parte di prodotto (il Verdello). Aumentando il loro prezzo, questi paesi costringono anche noi ad alzare il prezzo del Verdello."
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