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Scheda: la cocciniglia cotonosa solcata degli agrumi

Il parassita "lcerya purchasi", noto come cocciniglia cotonosa solcata degli agrumi, è un insetto che vive a spese delle piante succhiandone la linfa. Afferisce all'ordine dei Rincoti, superfamiglia coccoidea (cocciniglie in senso lato), famiglia Margarodidae.

Facilmente identificabile sulle piante, perché la femmina matura produce un ovisacco bianco cotonoso candido (Fig. 1), percorso da 16 solchi, ed entro cui stanno riparate le uova; la lunghezza della femmina, compreso l'ovisacco, può raggiungere i 10-14 mm.

Diffusione
L'Icerya purchasi, originaria dell'Australia, è oggi diffusa in tutto il mondo. In Italia la cocciniglia è stata osservata per la prima volta a Portici nel 1900 (cfr. Tremblay, 1980).

Nel comprensorio della Piana di Gioia Tauro sono stati riscontrati, dal Centro di Divulgazione Agricola nel 2012, dei focolai della cocciniglia su agrumi nei Comuni di Gioia Tauro, San Ferdinando e Candidoni.

Piante attaccate (ospiti)
La cocciniglia predilige gli agrumi ma può rinvenirsi anche su altre piante legnose (Pittosporo, ginestre, acacie, ornamentali ed ortive in serra).

Note biologiche
La cocciniglia sverna in tutti gli stadi con prevalenza di quello di pre-adulto. E' ermafrodita autosufficiente e la comparsa del maschio avviene raramente. Il numero medio di uova deposte da una femmina è tra 400 e 800. Compie 2-3 (a volte in condizioni favorevoli anche 4) generazioni annue.

A fine inverno (febbraio) inizia la "Prima generazione" con la produzione di uova all'interno dell'ovisacco (Fig. 2).

A questa generazione ne seguono altre due, con comparsa delle neanidi nel mese di giugno "seconda generazione" e verso il mese di settembre "terza generazione".

Le neanidi (Fig. 3) abbandonano gradualmente l'ovisacco per colonizzare nuove parti, soprattutto le foglie, sulle quali si fissano lungo le nervature della pagina inferiore. Esse raggiungono poi la forma adulta dopo tre mute nella femmina e quattro nel maschio.

Danni
Le infestazioni si verificano di solito sulla pagina inferiore delle foglie, sul tronco e sulle parti ombreggiate dei rami; la cocciniglia succhia la linfa dalla pianta ospite riducendone la vitalità. In presenza di forti infestazioni vi possono essere defogliazioni, disseccamenti di rami e rametti, riduzione della produzione.

L'abbondante produzione di melata da parte dell'Icerya rappresenta il substrato ideale sul quale proliferano i funghi agenti della fumaggine. Questi, sviluppandosi sulle foglie ne ostacolano la fotosintesi, processo fondamentale per la vita della pianta, contribuendo pertanto al deperimento della stessa.

A questo danno si aggiunge anche quello qualitativo dovuto all'imbrattamento dei frutti da parte della melata e della fumaggine , con conseguente deprezzamento commerciale.

Difesa
Pur essendo potenzialmente in grado di arrecare seri danni all'agrumicoltura, la cocciniglia cotonosa viene controllata regolarmente ed efficacemente dal suo principale nemico naturale, la Rodolia cardinalis (Fig. 4), un Coccinellide australiano che ha una notevole attività predatrice, un'ottima capacità di adattamento agli ambienti più disparati e inoltre possiede un'elevata prolificità.

Lotta biologica: consiste nell'effettuare lanci nell'agrumeto della Rodolia cardinalis, nei periodi di riproduzione dell'Icerya p., quando sono presenti uova e neanidi di quest'ultima, di cui la Rodolia c. si nutre abbondantemente. Pertanto, nei nostri ambienti, il periodo più indicato per i lanci ricade in primavera avanzata e a fine estate.

La lotta chimica si rende necessaria dove il nemico naturale (Rodolia cardinalis) non è presente e contro infestazioni ritenute particolarmente gravi. I prodotti più indicati sono gli oli minerali miscelati con insetticidi (clorpirifos, clorpirifos-metile, fosmet, ...) da applicare nel periodo di schiusa delle uova considerato che la maggior sensibilità dell'insetto si ha allo stadio di neanide mobile.

Ai fini della salvaguardia del nemico naturale, si suggerisce di limitare gli interventi fitosanitari in gennaio-febbraio, quando gli adulti svernanti di Rodolia sono riparati nei loro rifugi e possono pertanto sfuggire all'azione degli insetticidi.

E' assolutamente necessario, in caso di trattamento, leggere attentamente l'etichetta del Prodotto Fitosanitario che si intende utilizzare per verificare l'idoneità del prodotto alla situazione riscontrata in campo.

Per informazioni e bibliografia:

Dott.ssa Laura Critelli e Dott. Rosario De Leo
ARSSA - Centro di Divulgazione Agricola n.17
C/da Bettina - Gioia Tauro (RC)
Tel. e Fax: 0966 57522
Email: arssa@libero.it
Data di pubblicazione: