L'UE reintroduce un dazio anti-dumping contro i mandarini pelati cinesi
Il prodotto era stato oggetto di una denuncia da parte spagnola nel 2007, perché il basso prezzo a cui veniva commercializzato determinava una situazione di dumping finalizzata a conquistare il mercato comunitario. L'indagine aveva dimostrato come i cinesi vendessero sottocosto i loro prodotti, causando un danno economico agli operatori comunitari. Il dazio, dopo l'approvazione e un periodo di applicazione, rischiava di essere soppresso, a causa di un vizio di forma rilevato dal tribunale a seguito di un ricorso presentato dagli operatori cinesi.
La riapertura della procedura e le nuove analisi hanno confermato la situazione pregiudizievole per gli operatori comunitari e l'esigenza di riconfermare questo dazio per evitare il ripetersi della situazione. Il caso rappresenta un precedente importante nel settore agro-alimentare, perché dimostra come l'applicazione di misure di tutela del mercato e degli operatori Ue possano essere efficaci anche in questo settore specifico.
Ma il meccanismo risulta ancora troppo lungo e farraginoso e spesso le misure sono adottate quando le imprese europee hanno già subito gravi danni. E' per questo motivo che, nel corso della consultazione sugli strumenti di difesa commerciale che l'Unione ha lanciato nel 2012, Coldiretti ha chiesto una semplificazione e velocizzazione delle procedure.