FreshPlaza ha intervistato Salvo Laudani, direttore commerciale di Oranfrizer, di ritorno dalla sua partecipazione al Congresso Europeo degli Agrumi, svoltosi a Napflio (Grecia) lo scorso 2 giugno 2012. Il convegno ha visto la partecipazione anche di José Antonio García (direttore di Ailimpo - Spagna), Frixos Tsakkistos, direttore commerciale di Groexport (Cipro), George Balakanakis, amministratore delegato di Olympic Fruit (Grecia) e Christos Kolios, direttore della Kolios (Grecia)."Se guardiamo al dato dell'aggregazione - nota Laudani - oggi la produzione agrumicola passa solo parzialmente attraverso strutture organizzate. Come riferito da José Antonio García durante il congresso, in Spagna solo il 30% della produzione agrumicola è riferibile ad organizzazioni di produttori (OP). Ancora peggio va in Sicilia, dove le OP hanno ricevuto l'anno scorso l'aiuto integrativo che scatta quando il loro commercializzato è inferiore al 20% di quello totale".
"In un contesto dove l'unica possibilità di sopravvivenza è costituita dalla presenza di economie di scala, appare di tutta evidenza che una maggiore concentrazione dell'offerta è improcrastinabile. Va accelerata in tal senso la confluenza tra organizzazioni di produttori e privati, al fine di massimizzare le risorse che pure esistono a sostegno del settore e che oggi vengono ampiamente sottoutilizzate".
Tra le priorità che l'agrumicoltura europea deve affrontare, Laudani sottolinea: l'esigenza di un inasprimento dei controlli fitosanitari europei alle frontiere, in risposta al proliferare, nei paesi oltreoceano, di patologie vegetali molto preoccupanti, come il "citrus greening"; il rinnovamento del parco varietale, al fine di non standardizzare il prodotto e appiattirlo a semplice "commodity"; la professionalizzazione delle imprese; una nuova strategia di comunicazione nei confronti del grande pubblico.
In merito a quest'ultimo aspetto, il manager di Oranfrizer osserva: "In un contesto nel quale l'immagine di frutta e verdura è stata spesso abusata dalle grandi multinazionali del food (vedi un recente studio di Freshfel su questo fenomeno), ben venga l'opera dell'EFSA, l'autorità europea sulla sicurezza alimentare, che sta cercando di mettere ordine tra i cosiddetti "health claims", ossia le affermazioni salutistiche collegate ad un prodotto, evitando inganni per il consumatore. In futuro, menzionare frutta o verdura come ingredienti dei cibi sarà possibile solo a certe condizioni di effettivo contenuto di ortofrutta".
In ogni caso, perché il settore ortofrutticolo europeo possa risollevarsi, è necessario utilizzare razionalmente le risorse a disposizione. "In questo senso - commenta Laudani - l'ingresso dei privati nelle strutture organizzate porterebbe ad una maggiore efficienza e capacità competitiva, avendo da sempre i privati costituito il tramite tra la produzione e il mercato. Serve la capacità di superare una visione parziale e di mettersi nell'ottica di strategie più ampie, in grado di risollevare il settore, nell'interesse di tutti".
Salvo Laudani
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