Si è svolta in data 23-24 e 25 marzo, presso il Mercato Orticolo Brondolo, a Chioggia (VE), la seconda fiera campionaria dal titolo "Chiogga Capitale del Radicchio", con un cartellone ricco di eventi, spazi espositivi ed una qualificata offerta gastronomica che ha coinvolto anche i centri storici di Chioggia e Sottomarina.
L'intento della manifestazione - che si svolge nell'unico momento stagionale in cui non ci sono operazioni di raccolta in campo, per consentire ai produttori di partecipare all'evento - è quello di abbinare le produzioni orticole locali a quelle della pesca e alle specialità gastronomiche tradizionali, creando un'offerta di "turismo del territorio", connotato dalla presenza di tradizioni di mare e di terra.
"Il radicchio rosso "a palla" - prosegue Boscolo - è ormai prodotto e conosciuto in tutto il mondo. E spesso, uscendo dalle celle di conservazione o dai magazzini di lavorazione di tutto il mondo, diventa italiano, se non addirittura veneto. Questa produzione globalizzata, che separa il prodotto dal territorio, rischia di far progressivamente disamorare il consumatore, che non ritrova il gusto tipico e la sapidità del prodotto locale".
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Proprio per tracciare un "ritratto" del Radicchio di Chioggia nel presente e nel futuro, l'Ortomercato ha organizzato alcuni momenti convegnistici, tra i quali l'incontro di sabato sera, 24 marzo, dal titolo: "Chioggia capitale del radicchio: il valore della vocazione della terra sul mare", che ha visto la partecipazione di un parterre selezionato di partecipanti, tra i quali lo stesso presidente Boscolo, Luciano Trentini (CSO), Cesare Bellò (OPO Veneto), Paolo Manzan (Consorzio Radicchio Treviso IGP), Luca Valdetara (CSQA), il giornalista televisivo Angelo Squizzato e alcuni rappresentanti delle istituzioni. I lavori sono stati coordinati da Rossella Gigli (FreshPlaza).
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