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Fino al 22 maggio 2011

"Milano: mostra sui "faccioni ortofrutticoli" dell'Arcimboldo"

La raffigurazione artistica di abbondanza e carestia ha radici profonde in Italia e in Europa. Un artista simbolo su tutti è Giuseppe Arcimboldo o Arcimboldi, l’artista milanese, in mostra a Milano fino al 22 maggio 2011, che nelle sue opere esalta il valore di semi, frutti, alimenti e rispondeva a una simbologia imperiale di ricchezza.

Arcimboldo era stipendiato dagli Asburgo e nei suoi quadri le composizioni di alimenti glorificavano la ricchezza della dinastia, la ricchezza della produzione alimentare come simbolo di benessere. Fiori, frutti e bizzarrie del Cinquecento sono in mostra a Milano a Palazzo Reale con "Arcimboldo. Artista milanese tra Leonardo e Caravaggio".

Arcimboldo usava l'esotico come ulteriore rafforzamento dello sfarzo, come il mais: un prodotto esotico, ricco, che veniva dalle Americhe. E’ un’artista che propone un’arte stravagante e di forte impatto, con opere che stupiscono e fanno sorridere. E’ un illustratore naturalista di animali e uccelli, piante e fiori, tanto che Ulisse Aldrovandi, naturalista e medico, ne utilizza i disegni nei volumi scientifici. Ma è anche "fabricator" di feste imperiali, di cortei, tornei, creatore di costumi e maschere coi quali partecipa ai cortei che trasforma cavalli in draghi e utilizza elefanti.

L’ispirazione, il montatore-compositore di umane o mitiche sembianze con frutta, ortaggi, fiori, tronchi e rami, foglie, ghiande, steli di grano, pesci, funghi, la trova nell'immaginario carnevalesco, nelle "feste agricole e di piazza" nelle quali, per esempio, il fantoccio della Quaresima era fatto di ortaggi e dolciumi che poi veniva smembrato. Come il "faccione ortofrutticolo" del "Vertunno" (Rodolfo II), dio della mutazione-maturazione della frutta, marito di Pomona, protettrice dei raccolti.

C'è una data di svolta nella vita di Arcimboldo. Il 1562 quando viene chiamato a Vienna da Massimiliano, figlio dell'imperatore Ferdinando I, come artista di corte: è regista di feste e inventore di maschere e mascherate, ma soprattutto ritrattista. L'essere abile in questo tipo di pittura è fondamentale per un artista di corte, ancora di più per una corte come quella degli Asburgo dalla quale i ritratti e le loro copie viaggiavano per tutta Europa, illustrando, quasi di anno in anno, nella crescita principi e principesse, principini e principessine, da collocare nella strategica politica matrimoniale e di alleanze.
Data di pubblicazione: