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Di Giambattista Pepi

"Il Limone Costa d’Amalfi IGP sugli scudi: Costieragrumi chiede al Mipaaf di aumentare le "quote" di prodotto certificato"

Il Limone Costa d’Amalfi IGP, noto anche come Sfusato Amalfitano, entrato nell’empireo dei prodotti agroalimentari d’eccellenza tutelati con marchi UE sin dal 2001, sta riscuotendo sul mercato domestico un buon successo, mentre cominciano a dischiudersi le porte del commercio con l’estero.

Sarà perché è un prodotto dal "bouquet" inconfondibile. Sarà perché è idoneo sia al consumo fresco, sia alla trasformazione industriale e artigianale (liquori, creme e dolci). Sarà perché è espressione di un’agricoltura eroica, ormai difficile da immagine e sempre più costosa da condurre, coltivato secondo antiche tradizioni, in piccoli appezzamenti terrazzati, con lavori certosini rigorosamente manuali: dalla raccolta al trasporto sulle spalle lungo ripidi scaloni e sentieri. Fatto sta che il prodotto è assai ricercato. E, quel che fa notizia, a differenza di altri agrumi, non conosce crisi nei consumi, anzi, proprio in questo momento della stagione, sta spuntando prezzi perfino superiori a due euro al chilo, finito e confezionato.


Raccolta manuale dei limoni

Il prodotto certificato non soddisfa la domanda
Le imprese produttrici, piccolissime realtà a conduzione familiare, con fazzoletti di terra coltivati a limone, non potendo aumentare le "quote" di prodotto a marchio, perché non lo consente il Disciplinare di produzione, devono per forza commercializzare il Limone d’Amalfi come convenzionale, con la dicitura Limone sfuso con foglia Italia, che naturalmente spunta un prezzo più basso.
 
Il ruolo di Costieragrumi nella valorizzazione del Limone
A farsi interprete del disagio di questo piccolo mondo antico, ma ancora capace di far riconoscere ed apprezzare dai consumatori un prodotto buono, è Costieragrumi. Società di proprietà della famiglia De Riso di Minori (provincia di Salerno), Costieragrumi, da sola, commercializza ogni anno in Italia e da poco anche in Svezia (Bama Group) ed Inghilterra (Booths) tra i 15 e i 16.000 quintali di prodotto, pari ad oltre il 90% del limone prodotto nella Costiera d’Amalfi. Quantità che comprende sia quello certificato a marchio IGP, sia quello convenzionale.

"Siamo molto soddisfatti del lavoro che abbiamo fatto con la GDO e, in particolare, con Conad, Coop e Carrefour, società della Grande distribuzione che hanno riconosciuto, apprezzato e contribuito a valorizzare il nostro prodotto" dice Carlo De Riso, amministratore e responsabile commerciale, che assieme ai cugini Evaristo (responsabile del magazzino) e Giovanni (responsabile degli acquisti) "governano" l’impresa fondata nel 1927 dal nonno Alfonso (altri cugini si dedicano alla produzione di Limoncello e Cremoncello ed un altro è un rinomato pasticciere).


Confezione monostrato di Limoni Costa d'Amalfi IGP

Aumentare la quota di limone a marchio per crescere
Per cogliere le opportunità offerte dalla favorevole congiuntura di un mercato che riconosce una volta tanto il valore aggiunto della certificazione e del marchio, Costieragrumi e il Consorzio di tutela del Limone Costa d’Amalfi IGP avanzeranno al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali la richiesta di poter aumentare la quota di prodotto a marchio, rispetto ai limiti attuali.
 
"Vogliamo portare a 35-40 quintali per mille metri di superficie impiantata a Limone nella zona delimitata dal Disciplinare di produzione, il tetto massimo di prodotto da certificare a marchio IGP rispetto ai 25 quintali di oggi" annuncia De Riso. "Questa richiesta deve essere vista anche in previsione della campagna 2011 che si annuncia ancora più abbondante di quella del 2010, che ha segnato un incremento stimato tra il 20 ed il 30% sul 2009, proprio per l’abbondante fioritura di maggio e giugno. La nostra azienda, per altro, si è già vista costretta, per far fronte alle costanti richieste di prodotto, a lavorare il Limone della Costiera d’Amalfi come Limone italiano con foglia".



La cascola causata dal caldo fa impennare le quotazioni
La bolla di caldo africano che nel mese di luglio 2010 ha stretto d’assedio tutta l’Italia si è rivelata fatale per i limoneti della Costiera Amalfitana, compromettendo la produzione, con una perdita stimata intorno al 50% del prodotto sulle piante.
 
A causa della minore disponibilità di prodotto in campagna e del più generale apprezzamento di cui gode quello a marchio, i prezzi ottenuti dal mercato sono giudicati molto interessanti dagli operatori.

"Le quotazioni minime oscillano tra 80 e 90 centesimi al chilo, ma le massime si sono spinte fino a 2 euro al chilo per prodotto finito, consegnato alla piattaforma di distribuzione" dice De Riso. "Il prezzo è suscettibile di lievitare ancora nelle prossime settimane, anche per le difficoltà nell’approvvigionamento dall’estero e in particolare di limone argentino, a causa delle gelate, e di quello siciliano, che ha subito danni per via dello stress termico".


Confezione doppio strato di Limoni Costa d'Amalfi IGP

Il pedo-clima e i caratteri organolettici fanno il successo  
Il motivo del successo va ricercato nelle caratteristiche organolettiche ed estetiche del Limone Amalfitano. Di forma ellittica-allungata, di dimensioni medio–grosse, il limone della Costiera d’Amalfi ha un peso non inferiore a 100 grammi, la buccia di spessore medio e di colore giallo citrino, la polpa di colore giallo paglierino, una resa in succo uguale o superiore al 25% e un’acidità non inferiore a 3,5 grammi per 100 millilitri. Caratteristiche, insomma, che rendono questo prodotto buono per la commercializzazione ed il consumo.
 
La zona di produzione del Limone Costa d’Amalfi IGP comprende l’intero territorio del comune di Atrani; parte del territorio dei comuni di Amalfi, Cetara, Conca dei Marini, Furore, Maiori, Minori, Positano, Praiano, Ravello, Scala, Tramonti e Vietri sul Mare.
Il sistema di coltivazione è quello tradizionalmente adottato nella zona, legato ai peculiari caratteri orografici e pedologici. Le unità colturali tipiche prevalenti sono costituite da terrazzamenti inglobati in muretti di contenimento (macere). I sesti e le distanze di piantagione ed i sistemi di potatura dei limoneti sono quelli tradizionali della zona.


Confezione monostrato di Limoni Costa d'Amalfi IGP
 
La forma di allevamento è riconducibile ad un vaso libero, detta localmente "cupola", adattata ad un idoneo sistema di copertura. La tecnica tradizionale di produzione consiste nel coltivare le piante sotto impalcature di pali di legno, preferibilmente di castagno (di altezza non inferiore a 180 centimetri), utilizzando eventualmente coperture di riparo dagli agenti atmosferici avversi e per garantire una scalarità di maturazione dei frutti.

La densità di impianto non deve superare le 800 piante per ettaro. La raccolta viene effettuata dal 1° febbraio al 31 ottobre. La raccolta dei frutti dalla pianta deve essere effettuata a mano. La produzione massima consentita di limoni per ettaro ammessa a tutela non deve superare le 25 tonnellate in coltura specializzata o promiscua.

Un’agricoltura eroica ad alto assorbimento di manodopera
I limoni sono raccolti uno ad uno per evitare maltrattamenti meccanici che ne comprometterebbero l’aspetto e l’integrità. Attraverso ripide e lunghe scale, i raccoglitori trasportano a spalla ceste di rilevanti dimensioni e peso (foto a sinistra). Finita la raccolta si passa alla lavorazione che consiste nel selezionare il prodotto e confezionarlo in apposite cassette. Sulle confezioni vengono riportate la denominazione dell’impresa, il numero di lotto, il calibro, la dicitura "Prodotto Italia" e, se IGP, il numero progressivo della confezione.

Ogni cassetta, inoltre, contiene un depliant con utili suggerimenti sull’utilizzo del prodotto nella preparazione di dolci e del noto limoncello. Dopo il confezionamento il ciclo produttivo termina con la distribuzione del prodotto nei supermercati, nei mercati ortofrutticoli e nelle piattaforme di distribuzione. Per garantire che la merce non si deteriori durante il trasporto vengono utilizzati speciali camion dotati di celle refrigeranti.

Una macchina a fotocellule per sbucciare i limoni
Costieragrumi è in possesso di una macchina per la sbucciatura dei limoni dotata di fotocellule a tecnologia avanzata (foto a destra). Ogni singolo limone viene inserito nella sbucciatrice che, in tempi rapidi e nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, lo separa dalla buccia, che a parte viene, successivamente, confezionata e distribuita alle imprese che producono liquori e alle aziende dolciarie per la preparazione del limoncello, del cremoncello (crema di limone) e di dolci tipici a base di limone. E le bucce sembrano interessare molto il Giappone.

"Abbiamo inviato alcune campionature di prodotto per essere visionato ed analizzato. Credo che dalle bucce dei nostri limoni intendano estrarre oli essenziali, e siamo in attesa di capire se e quando potremo avviare una commercializzazione di questo sottoprodotto, che verrebbe in tal modo valorizzato anche all’estero" dice De Riso.


Selezione e confezionamento dei limoni
 
Investimenti in arrivo
Allettati dalla domanda e dai prezzi, i produttori non intendono restare alla finestra. Pronti a sostenere la richiesta ministeriale di poter ottenere la deroga ad aumentare la quota di prodotto certificato IGP, i produttori sono anche disposti ad assecondare gli investimenti che si renderanno necessari per contenere per quanto possibile i costi e migliorare l’offerta, considerato che si tratta di un prodotto ottenuto con sistemi a lotta integrata e, comunque, a basso impatto ambientale.

Costieragrumi dà l’esempio. Sono stati programmati investimenti per oltre 100.000 euro per dotarsi di una struttura più grande di quella attuale (si sviluppa su 700 metri quadri, di cui 400 coperti) e di una seconda linea di lavorazione. "Così avremo una struttura più spaziosa in grado di migliorare il rendimento dei processi di lavorazione e due linee, una dedicata al packaging del Limone IGP e l’altra mirata al packaging del Limone convenzionale" dice De Riso.

Costieragrumi in cifre
Produttori conferitori: 190
Produzione annuale commercializzata: 15-16.000 quintali
Addetti (tra impiegati e stagionali): 26-35

Contatti:
Costieragrumi De Riso S.r.l.
Sede legale: Corso V. Emanuele, 117 – 84010 Minori (SA)
Stabilimento: Via Pioppi – 84010 Minori (SA)
Tel.: (+39) 089 877788
Fax.: (+39) 089 8541047
Cell. (+39) 328 2825778
E-mail: [email protected]
Web: www.costieragrumi.it 
Data di pubblicazione:

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