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Resoconto Assemblea 2010 del Consorzio il Biologico e CCPB Srl

Il 21 maggio ha avuto luogo l’Assemblea 2010 del CONSORZIO il BIOLOGICO e CCPB Srl. Si è discusso delle questioni più attuali e delle prospettive di entrambe le organizzazioni, ma anche del biologico più in generale, e pensando di fare una cosa utile per tutti gli associati è stato organizzato un Seminario dal titolo "BIOLOGICO: dalla Produzione al Consumo. Come recuperare efficienza lungo la filiera".

Dall'analisi di Enrico De Ruvo (Osservatorio Prodotti DOP, IGP e Biologici di Ismea) è emerso che i prezzi medi al consumo per il prodotti biologici sono diminuiti di circa il 2% nel 2010. Tale fattore ha influito, in tempi di crisi economica, sull'incremento della domanda.

Si registra inoltre una maggiore sensibilità verso i temi salutistici e ambientali, che ha portato il consumatore a soffermarsi su questi prodotti, in modo maggiore rispetto ai prodotti che hanno una Denominazione d’Origine.

"Degli ultimi dodici mesi - spiega Enrico De Ruvo - possiamo dire che il trend è abbastanza simile a quello con cui si è chiuso il 2009: anche nei primi mesi di quest’anno assistiamo ancora ad una crescita superiore al 7%. Una cosa interessante da notare è che Paesi quali la Germania e l’Inghilterra, anche se hanno dei fatturati superiori a quello del biologico italiano, hanno accusato una certa crisi".

Per quanto riguarda i principali canali commerciali, le vendite di prodotti biologici sono andate meglio nei supermercati rispetto agli ipermercati, anche se l’incremento si è verificato in entrambi i canali; buoni incrementi si sono avuti negli hard discount, ma occorre precisare che si è partiti da valori limitati e tali da generare un trend significativo.

Fabrizio Piva, Amministratore Delegato di CCPB Srl, ha così spiegato il significato di questo evento: "Nonostante i venti di crisi che soffiano sull’economia internazionale e le conseguenze che si sono fatte sentire anche nel settore agroalimentare, soprattutto a partire dall’ultimo trimestre del 2009, il biologico continua a far registrare tassi di crescita che complessivamente vanno in controtendenza rispetto all’analogo settore convenzionale".

"La crescita del 6,9% registrata da Ismea nel 2009, rispetto al 2008, testimonia l’andamento positivo. Questo, però, rischia di nascondere alcune tensioni commerciali che hanno accompagnato tutto il 2009 e questo primo quadrimestre del 2010: accanto ad una crescita dei volumi di vendita, i prezzi interfiliera, ovvero negli scambi fra imprese, si sono ridotti, in alcuni casi in modo significativo, esponendo le aziende a tensioni di tipo commerciale e trasferendo a monte tali diminuzioni".

"Tutto ciò - ha continuato Piva - in un periodo in cui il settore primario ha fatto registrare una diminuzione in termini di aziende e di superfici, complice anche una politica poco avveduta delle Regioni che, nell’ambito dei Piani di Sviluppo Rurale, non hanno premiato la misura agroambientale rivolta al biologico".

"Su questi temi occorre analizzare le motivazioni e comprendere come evitare che la crescita del settore possa avere riflessi negativi verso anche una sola delle parti in gioco, poiché questo porterebbe ad una riduzione di competitività dell’intero settore e tutti ne soffrirebbero a breve le conseguenze".

"In ogni anello di filiera occorre lavorare meglio per recuperare efficienza, migliorando le condizioni di produzione, riducendo sfridi e perdite e razionalizzando la logistica. Solo recuperando efficienza con una grande iniezione di innovazione riusciremo a mantenere i primati che il nostro Paese ha saputo agguantare in questi ultimi 15 anni".
Data di pubblicazione: