Il succo d'arancia combatte lo stress ossidativo e i radicali liberi
I ricercatori statunitensi ritengono che il potente effetto del succo d’arancia contro i radicali liberi sia dovuto principalmente a due sostanze: l’esperidina e la narigenina, due noti bioflavonoidi con proprietà antiossidanti. I radicali liberi, si sa, sono ritenuti responsabili di causare infiammazioni dei vasi sanguigni e possono contribuire al rischio di ictus e infarto. Un’azione efficace su questi agenti ossidanti, quindi è ben accetta e auspicabile.
Lo studio in questione è stato condotto su 30 persone di sesso maschile e di età compresa tra i 20 e i 40 anni e altrettante di sesso femminile. I partecipanti erano tutti sani e conducevano una vita normale, seguendo una dieta normale.
Dopo una prima notte di digiuno, ai partecipanti sono stati suddivisi a caso in tre gruppi, poi gli è stata servita una colazione da 900 calorie composta da un panino-focaccia con uova, un panino-focaccia con salsiccia e una porzione di patatine fritte. Nello specifico il pasto conteneva 81 grammi di carboidrati, 51 grammi di grassi e 32 grammi di proteine.
La colazione è stata accompagnata da un bicchiere di succo d’arancia, non concentrato, da 300 calorie per gli appartenenti al primo gruppo; una bevanda zuccherata, sempre da 300 calorie per gli appartenenti al secondo gruppo; un semplice bicchiere d’acqua per quelli del terzo gruppo. Tutti i partecipanti avevano 15 minuti di tempo per terminare la loro colazione.
Per il test comparativo sono stati prelevati dei campioni di sangue prima della colazione, e altri 1 ora, 3 ore e 5 ore dopo il pasto. Le analisi hanno permesso di stabilire che prima della colazione non vi erano differenze significative nei mediatori dell’infiammazione.
Per contro, le analisi dei campioni di sangue prelevati in tempi successivi al pasto hanno mostrato che i livelli di radicali liberi erano aumentati in media del 62% nel gruppo che aveva bevuto l’acqua e del 47% nel gruppo che aveva bevuto la bevanda zuccherata. Al contempo si è verificato un aumento della presenza di recettori detti "toll-like" che giocano un ruolo significativo nello sviluppo delle infiammazioni, l’insulino-resistenza, l’aterosclerosi, l’obesità e nelle lesioni delle cellule cardiache.
Tutti questi fattori sono stati confrontati con i risultati delle analisi del sangue dei partecipanti appartenenti al primo gruppo, quelli che avevano bevuto il succo d’arancia.
Qui si è evidenziato come il succo d’arancia abbia impedito un significativo aumento dei radicali liberi e dei recettori toll-like, nonché l’aumento del mediatore SOCS-3 che è implicato nell’insulino-resistenza.
"I nostri dati mostrano, per la prima volta, a nostra conoscenza, che bere succo d'arancia durante un pasto ricco di grassi e carboidrati ha impedito il marcato aumento delle specie reattive dell’ossigeno e di altri agenti infiammatori", ha dichiarato il dottor Husam Ghanim, leader dello studio. "Questo non è avvenuto quando i partecipanti hanno bevuto acqua o una bevanda zuccherata con il pasto. Questi problemi di infiammazione dopo un pasto sono importanti perché i conseguenti alti livelli di glucosio e trigliceridi sono noti per essere connessi allo sviluppo di eventi cardiovascolari", ha poi aggiunto Ghanim.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista "American Journal of Clinical Nutrition".