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Il chinotto torna agli antichi fasti e sbanca il mercato americano

Vacanze estive, tempo di aperitivi in spiaggia o nei locali all’aperto. E torna al successo il chinotto. La bevanda, che in Italia muove un giro d'affari di oltre 60 milioni di euro (l'ultimo dato disponibile è quello di Assobibe del 2006), nasce dall'omonimo agrume coltivato in Liguria, soprattutto a Savona, dove è presidio Slow Food, e in Sicilia e Calabria.



Di grande diffusione negli anni '50 e '60, è tornato, insieme alla gazzosa, tra i drink più venduti, anche se leggermente più zuccherato rispetto ad un tempo. Il suo retrogusto amaricante piace perlopiù ai consumatori tra i 30 e50 anni nostalgici della villeggiatura in Riviera, ma anche dai gourmet. Ma il chinotto, che in Italia muove un giro d'affari di oltre 60 milioni di euro (l'ultimo dato disponibile è quello di Assobibe del 2006), ultimamente piace molto anche Oltreoceano, dove ha un target più giovane.

Il chinotto è di origine incerta: alcuni sostengono che sia stato inventato nel 1932 dalla San Pellegrino, che oggi ne è la principale produttrice; una differente ipotesi sulle origini del chinotto, certamente italiane, è che sia stato prodotto dalla azienda Neri di Capranica (VT) nel 1949. Ora sbarca anche nella patria della Coca Cola, gli Stati Uniti. 
Data di pubblicazione: