
Banane africane
Uno dei relatori presenti all'evento, Bernard O’Connor (nella foto), per anni avvocato presso la multinazionale Dole, ha sottolineato gli elementi di difficoltà tuttora presenti, che ostacolano l'avvio a breve termine di un vero flusso di esportazioni di banane dall'Africa orientale all'Europa.Secondo O'Connor, se si guarda alla situazione attuale in termini realistici, ci si rende conto che la via da percorrere per i produttori africani di banane è ancora molto lunga: in primo luogo, vanno tenute in considerazioni le dimensioni aziendali. "Non c'è assolutamente alcuna possibilità per un piccolo produttore, quale è il produttore tipo di banane in Africa, di competere con i grandi produttori, in quanto i costi di produzione rimarranno comunque troppo alti per il piccolo, che non può effettuare economie di scala".
L'altro limite strutturale alla possibilità di immediata espansione dell'export è costituito dalla logistica. O'Connor spiega: "Per l'esportazione di banane verso i paesi della comunità europea, l'America Latina ha messo a punto una sorta di nastro trasportatore virtuale, realizzato mediante navi cargo che vanno e vengono tra le due sponde dell'Atlantico, trasportando banane fresche in Europa. L'Africa Orientale, invece, non dispone di un simile efficiente sistema di spedizioni ".
Se alcune valide opportunità per il business bananicolo africano esistono, esse si concentrano su alcuni punti evidenziati da O'Connor: "L'Africa Orientale dovrebbe concentrarsi sullo sviluppo di mercati di nicchia, come il fair trade - commercio equo e solidale - o come quello delle banane bio o delle mini-banane".
Inoltre, anche l'investimento sul mercato domestico presenta interessanti prospettive. Il consumo di banane in Africa è infatti molto consistente e il mercato interno ha enormi potenzialità. Sviluppando questo mercato, i produttori e gli imprenditori del settore bananicolo africano potrebbero acquisire le competenze necessarie per la futura conquista di altre piazze commerciali.