
La stagione cilena si è conclusa a febbraio con un totale di 8,7 milioni di casse di ciliegie, esportate prevalentemente - secondo ASOEX - verso Stati Uniti (44%),Far East (27%), Europa (21%), America Latina (7%) e Canada (1%).
Per quanto riguarda le aziende protagoniste sul mercato della ciliegia, le prime 10 hanno rappresentato ben il 68% di tutto il volume esportato. Esse sono, nell'ordine: Copefrut (15%), Lo Garces (10%),Río Blanco (9%), Unifrutti (7%), Frusan (5%), Del Monte (5%), Rucaray(5%), Pacific (4%), Aconex (4%) e David del Curto (4%).
I volumi delle esportazioni sono aumentati del 83% rispetto alla campagna 2006/07, con un enorme impatto su tutta la filiera, soprattutto sul fronte dei ritorni, influenzati negativamente dall'aumento produttivo. Inoltre, il sottodimensionamento delle stazioni di confezionamento rispetto ai volumi ivi transitati hanno generato qualche problema, con ritardi nelle consegne e sovrapposizione dell'offerta, cosa che ha provocato eccesso di offerta e difetti qualitativi su certi mercati di destinazione del prodotto. Entrami gli aspetti hanno compromesso i guadagni dei produttori, rispetto all'ultima campagna commerciale.
Evoluzione delle esportazioni cilene di ciliegie (ultime quattro annate)
D'altra parte, l'incremento dei volumi verso i mercati di destinazione dell'emisfero settentrionale consolida la posizione del Cile come principale produttore/esportatore dell'emisfero sud. Questo pone ai produttori anche nuove sfide, come quelle del miglioramento qualitativo del prodotto, sia sotto l'aspetto del calibro sia sotto quello della preservazione contro danneggiamenti fisici. Anche le aziende di confezionamento sono spinte a migliorare le proprie capacità operative, per evitare tempi di attesa troppo lunghi, durante i quali la qualità del prodotto può essere compromessa.
Articolo basato sulle informazioni tratte da:www.chilecerezas.cl