Un mercato francese sempre piu' difficile per gli esportatori sudafricani
"Con le attuali condizioni economiche, gli esportatori sudafricani hanno visto diminuire le loro spedizioni in Francia. I fattori di regolamentazione, il rapporto di cambio tra Rand sudafricano ed euro degli ultimi quattro anni e le spese generali (di trasporto, lavorazione, riconfezionamento) delle società francesi - che sono più alti rispetto a quelli delle imprese nord-europee - non hanno aiutato i trader francesi a garantire un equo reddito ai coltivatori. Inoltre, dal 2008, sono diminuiti l'assicurazione del massimale di credito e il numero degli attori coinvolti. Anche le norme fitosanitarie francesi sulla qualità dei frutti importati sono severe, il che non aiuta i commercianti francesi a importare la merce passando per i porti francesi".
Richard spiega che alcuni supermercati francesi stanno ancora effettuando ordinativi in linea con gli anni passati, ma basando gli ordini solo sul prezzo giornaliero e non su altri aspetti come la qualità, la pezzatura, la varietà, la certificazione GlobalGAP, la rintracciabilità, ecc., con ciò ostacolando gli esportatori o gli importatori nell'organizzazione dei loro programmi.
E' per questo che, secondo Richard, gli esportatori sudafricani si rivolgono a commercianti olandesi o tedeschi come intermediari, invece di rivolgersi direttamente ai commercianti francesi.
"Quando la situazione globale dei mercati è sotto pressione si presentano molte sfide e, forse, il mercato francese potrebbe rappresentare un'incognita nei prossimi anni" conclude Richard.
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Richard Frowein
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