Previsti maggiori volumi per la fragola Pir 5: si stima una produzione di 3.500 quintali per la campagna in corso
Le previsioni per l’anno in corso si attestano sui 3.500 quintali di produzione, contro i 900 quintali del 2010, per un totale di 8,5 ettari coltivati. Questo nonostante l’andamento climatico, caratterizzato da un inverno molto lungo e freddo, abbia inciso negativamente sulla precocità di questa nuova varietà, che presenta una maturazione medio-precoce, simile a Camarosa, ma più precoce di Candonga.
La Pir 5 si adatta bene a essere utilizzata con entrambe le tipologie di piante fresche (cime radicate e radice nuda). La pianta è molto rustica e piuttosto vigorosa, i frutti sono di grosse dimensioni con forma conica e molto allungata, elevata consistenza della polpa e buoni contenuti zuccherini, tra i 7 e gli 8 gradi Brix.
"La Pir 5 si trova sul mercato da 2 anni - evidenzia Walther Faedi, direttore del CRA-Unità di ricerca per la frutticoltura di Forlì, che ha curato il progetto - e ha richiesto un’attività di breeding di circa 6 anni. Si tratta di una varietà importante per quest’area della Basilicata e si integra senza problemi con quella dominante, cioè la Candonga, di cui eguaglia sia i frutti che la qualità".
E' una varietà che soddisfa Valchirio Piraccini e gli stessi produttori, in particolare per la produttività delle piante (750 grammi a pianta, a differenza di altre varietà che si attestano sui 500-600 grammi). In un momento di grave crisi per l’agricoltura italiana, la coltivazione di fragole in Basilicata offre ancora un’opportunità di reddito per gli agricoltori.
La fragola è caratterizzata da un dinamico ricambio varietale, potenzialmente interessante in particolare per gli ambienti meridionali, in quanto questa coltura ha una fortissima dipendenza dall’andamento climatico. Il lavoro di innovazione varietale portato avanti negli ultimi anni e condotto dal Gruppo Piraccini (che rappresenta, con 20.000 quintali, il 13% della produzione totale di fragole in Basilicata) e dal CRA ha permesso di allungare il calendario di produzione della fragola, che oggi si può gustare già a partire dal mese di gennaio.
Altro progetto dell’azienda cesenate, che conta diversi stabilimenti in Italia, è quello che riguarda la coltivazione in coltura protetta (tunnel) di pesche e albicocche - che attualmente si attesta sui 4.500 quintali, con la prospettiva di raggiungere nell’arco dei prossimi 3-5 anni i 10.000 quintali circa - che permette un anticipo di maturazione dei frutti dai 20 ai 30 giorni.
Fondata negli anni 50 dal capostipite Secondo Piraccini, oggi l’azienda, che ha sede a Pievesestina di Cesena, è presente in Italia con circa 200.000 quintali di frutta movimentata annualmente, di cui il 40% viene esportato in tutta Europa.
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