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Una proposta da condividere con la filiera

"Marco Salvi (Fruitimprese): "Per la lotta al caporalato, ripartiamo dal DURC"

Il caporalato, nel senso di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, è in questi giorni al centro dell'attenzione del Governo (cfr FreshPlaza del 28/08/2015) e sotto i riflettori della stampa. E gli operatori, chiamati in causa, vogliono dire la loro.

In particolare, Marco Salvi (in foto), presidente di Fruitimprese, non ci sta. E rilancia: "Speriamo sia la volta buona per affrontare il problema con realismo e coerenza. I recenti tragici incidenti hanno riacceso con prepotenza l'attenzione sul fenomeno del caporalato e, più in generale, sulle condizioni di lavoro in alcuni ambiti della produzione agricola. Considero positivamente la presa di posizione del Governo e, nello specifico, del Ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina quando sollecita la definizione di un patto di responsabilità sociale che coinvolga tutta la filiera dalla produzione alla distribuzione, le istituzioni e le rappresentanze sindacali delle imprese e dei lavoratori".

"Finalmente - continua Salvi - i temi della sicurezza e della legalità sono affrontati tenendo in considerazione la dinamica organizzativa del settore e i meccanismi di formazione dei prezzi, oltre alle condizioni economiche strutturali in cui operano alcuni comparti. Condivido la condanna sul caporalato, ferma e decisa, con il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, anche quando chiede un confronto serio sui costi di produzione e la formazione dei prezzi lungo la filiera. Ormai da troppi anni, infatti, il comparto ortofrutticolo italiano sconta una pressione sui prezzi e una lievitazione dei costi di produzione che mette le nostre aziende fuori mercato rispetto ad altri paesi dell'Unione europea, oltre che a quelli emergenti. In queste condizioni si creano poi inevitabilmente spazi per l'illegalità e lo sfruttamento".

"E' indubbio che la Distribuzione gioca un ruolo decisivo quando chiede ai propri fornitori le garanzie di rispetto della legge e di condizioni di lavoro degne di un Paese civile. Apprezzo pertanto la posizione di Coop Italia che contro lo sfruttamento effettua regolari controlli nelle aziende agricole fornitrici (cfr FreshPlaza del 26/08/2015)".

Salvi entra nel merito e porta esempi concreti. "Alla nostra ultima Assemblea, in aprile (cfr FreshPlaza del 17/04/2015), presenti i rappresentanti della Distribuzione e del Governo, Fruitimprese ha proposto alle insegne della Gdo italiana di chiedere ai propri fornitori il Durc. Il "Documento unico di regolarità contributiva" tutela infatti le aziende di produzione dalla concorrenza sleale di chi opera fuori dalle regole e, al tempo stesso, garantisce al consumatore un prodotto con i necessari requisiti di eticità. Fruitimprese ha anche chiesto un impegno del Governo sul tema della riduzione dei costi, a cominciare dall'Irap".

Il presidente di Fruitimprese conclude quindi con una riflessione sulla Rete del lavoro agricolo di qualità (cfr. FreshPlaza del 24/08/2015). "Spero - dice - che il nuovo strumento, introdotto dal decreto 91/2014, e la proposta di abolizione dell'Irap agricola dal 2016 (cfr. FreshPlaza del 25/08/2015) possano essere l'inizio di un nuovo percorso. Un percorso che tuteli il lavoro delle imprese agricole sane e in regola con la legge, che sono la stragrande maggioranza, e consenta, con uno sforzo collettivo, di rideterminare le dinamiche dei costi di produzione e dei prezzi che finora hanno distorto l'attività di un intero comparto. Che è fondamentale per l'economia del nostro Paese".