Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Stessa sorte toccherebbe all'Imu

L'Irap agricola potrebbe essere eliminata con un anno di anticipo

La proposta di un'eliminazione dell'Irap per il settore agricolo potrebbe essere inserita nella prossima legge di stabilità, che dovrà essere presentata entro il 15 ottobre e diventare quindi operativa già nel 2016. La proposta è stata avanzata dal Ministro delle politiche Agricole Maurizio Martina e condivisa da Palazzo Chigi. Stessa sorte potrebbe toccare all'Imu agricola.

Secondo alcuni calcoli, i vantaggi che ne deriverebbero alle imprese agricole sono valutabili nell'ordine dei 500 milioni di euro; tanto che, secondo una recente indagine, il 37% delle aziende sarebbe pronta ad assumere entro fine anno.

Una boccata d'ossigeno per 250 mila imprese dell'intero settore agricolo, dove solo l'Irap pesa per oltre 200 milioni di euro l'anno.

Un comparto che, nonostante le difficoltà, dimostra di avere un enorme potenziale. Da gennaio sono oltre 35 mila le nuove partite Iva registrate in agricoltura e nella pesca (+30% rispetto al 2014) e l'export agroalimentare, grazie anche all'effetto Expo, a giugno ha fatto registrare il record di circa 18 miliardi di euro (cfr. FreshPlaza del 24/08/2015).

Nel settore agricolo l'Irap grava su circa 250mila imprese, per lo più di piccole dimensioni. Come esempio, nell'anno di imposta 2012, i contribuenti sono stati in totale 239.560. Di questi 227.878 hanno versato importi fino a 1.907 euro; poco più di cinquemila rientrano nello scaglione successivo, fino a 5.400 euro, 3.400 imprese hanno versato fino a 8.594 euro. Tra le aziende di grandi dimensioni solo 84 imprese hanno versato tra gli 83.824 e i 227.597 euro, e 10 aziende fino a 2,5 milioni.

L'idea del governo è agevolare gli imprenditori agricoli che non hanno beneficiato molto dell'abbattimento del costo del lavoro sui contratti a tempo indeterminato, visto che il settore utilizza per lo più contratti stagionali.

"Non voglio commentare le stime - ha dichiarato Martina - Di sicuro è importante dire che il 2016 è l'anno di una svolta fiscale soprattutto sul settore agricolo e tra correzione, abolizione dell'Imu agricola e abolizione dell'Irap agricola noi possiamo fare un'operazione molto forte, a tutto vantaggio della difesa del reddito degli agricoltori, in un particolare momento come questo".

Altro tema nell'agenda politica del Governo è la rimodulazione dell'Iva speciale sulle aziende agricole. Martina ha spiegato che "si tratta di allineare il modello italiano a quello europeo". E ha aggiunto: "Basta vedere come lavorano Francia, Spagna e Germania sull'Iva per capire che c'è la possibilità di aggiornare anche il modello italiano, adeguarlo agli standard europei e in questo modo costruire un'operazione virtuosa per tutti, tanto per le grandi imprese agricole quanto per quelle piccole".
Data di pubblicazione: